Claudio Vergnani - L'intervista

Nato a Modena, svogliato studente di liceo classico, ancor più svogliato fuoricorso di Giurisprudenza, Claudio Vergnani preferisce passare il tempo leggendo, giocando a scacchi e tirando di boxe. Allontanato dai Vigili del Fuoco, dopo una breve e burrascosa parentesi militare ai tempi del primo conflitto in Libano, sbarca il lunario passando da un mestiere all'altro, portandosi dietro una radicata avversione per il lavoro. Dalle palestre di bodybuilding alle ditte di trasporti, alle agenzie di pubblicità, alle cooperative sociali, perso nei ruoli più disparati, ma sempre in fuga da obblighi e seccature.

OPERE PUBBLICATE

2009 - Il 18° vampiro (Gargoyle)
2010 - Il 36° giusto (Gargoyle)
2011 - L'ora più buia (Gargoyle)
2013 - Per ironia della morte (Nero Press)
2013 - I vivi, i morti e gli altri (Gargoyle)
2015 - Lovecraft's Innsmouth (Dunwich Edizioni)
2015 - La sentinella (Gargoyle)
2015 - Lovecraft's Innsmouth - Il romanzo (Dunwich Edizioni)
2016 - La torre delle ombre (Nero Press)
2016 - A volte si muore (Dunwich Edizioni)

RACCONTI PUBBLICATI SU SCHELETRI

Tre morti
La precarietà della morte
Una prova

L'INTERVISTA

[S] Parliamo un po' de "Il 18° vampiro". Tutti i personaggi del romanzo sono molto realistici e, nel bene o nel male, entrano subito nel cuore del lettore. A quale di questi personaggi sei maggiormente legato e perchè?
[CV] Premesso che tutti i personaggi principali hanno un loro corrispettivo nella vita reale, direi che “letterariamente” sono legato un po’ a tutti, perchè credo si completino e giustifichino a vicenda. Gabriele da un lato e Vergy dall’altro, poi, sono miei amici di vecchia data, quindi sono loro particolarmente affezionato. Ma anche Elisabetta mi è molto cara, sia pure per motivi un pochino differenti... :)

 

[S] Leggendo la tua biografia è lecito sospettare che Vergy e Claudio siano due metà di te stesso...
[CV] In realtà Vergy (che però non si chiama così) è - come dicevo - una persona reale. Si tratta di un mio ex commilitone. Certamente, il personaggio letterario ha inevitabilmente finito per acquisire qualcosa dell’autore del romanzo. Senza perdere però le sue caratteristiche peculiari, belle o brutte che fossero.

 

[S] Recensioni e commenti vari dimostrano che il tuo libro è stato molto apprezzato. Te lo aspettavi?
[CV] No. Non del tutto, almeno. Non così. Speravo in effetti che i lettori apprezzassero alcuni aspetti originali della storia, ma devo dire che sono stato accolto con molto affetto e molta simpatia; cosa assolutamente non scontata e di cui sono sinceramente grato.

 

[S] Nel seguito del romanzo quanto riprenderai de "Il 18° vampiro" e quanto ci sarà di nuovo?
[CV] Riprenderò esattamente da dove ho lasciato, ma la storia - che è quasi ultimata - presenterà molte novità. I nostri eroi - lo zoccolo duro - torneranno, ma il seguito non sarà assolutamente un semplice “doppione” de Il 18° vampiro. D’altro canto, chi ha letto quest’ultimo, sa che il seguito non potrà che partire da una situazione di base totalmente differente.

 

[S] Modena e Corsano sono luoghi davvero così tenebrosi?
[CV] Modena ha intere zone periferiche a dir poco lasciate a loro stesse. Una sorta di No Man Land (con buona pace dell’amministrazione comunale) dove, nel momento sbagliato, trovi di tutto. Ci sono zone dove lo stesso Mike Tyson rischierebbe di essere brutalizzato. Corsano è una “summa” di alcuni paesini del primo Appennino Modenese/Reggiano. Diciamo che entrambi i luoghi posseggono un loro fascino noir.

 

[S] Visto che molti dei frequentatori di Scheletri.com sono aspiranti scrittori, ecco qualche domanda tecnica: che metodo utilizzi per realizzare le tue storie?
[CV] Sono sempre stato un lettore onnivoro. Non ho pregiudizi nè preconcetti. Per me - a torto o ragione - sia Eco che Dampyr hanno delle cose da dire. Ma al di là di ciò scrivendo utilizzo una sola regola: scrivo ciò che penso mi farebbe piacere leggere.

 

[S] Costruisci tutto a tavolino oppure la trama si evolve a mano a mano che scrivi?
[CV] L’uno e l’altro. Come ama dire King una trama da qualche parte sfocia sempre.

 

[S] Come sei arrivato alla Gargoyle? Hai un agente letterario?
[CV] No, non ho alcun agente. La casa editrice Gargoyle è la prima cui ho inviato il romanzo, e il suo nume tutelare, il dottor Paolo De Crescenzo, ha creduto subito nel mio lavoro.

 

[S] Qual è il tuo rapporto con gli editor? Accetti volentieri suggerimenti e modifiche?
[CV] Nel mio caso ho avuto fortuna, i suggerimenti dell’editor erano tutti assolutamente assennati. Sono stati un aiuto ed uno stimolo. Mai un ostacolo.

 

[S] Com'è stato lavorare con la Gargoyle?
[CV] Ottimo. Conoscevo la casa editrice da tempo. Sapevo che l’intero staff lavora per proporre continuamente agli appassionati horror di qualità. La passione, all’interno di tale lavoro, era evidente. Ciò che ho appreso direttamente non ha fatto che rafforzare tale opinione.

 

[S] Quali sono gli autori e libri che ti hanno maggiormente influeanzato?
[CV] Questa è veramente una bella domanda. Come diceva Jorge L. Borges “un libro finisce sempre per parlare di altri libri”, ma nel mio caso l’influenza è venuta non solo dai libri, ma anche dalla musica, dai fumetti, dal mio e dall’altrui vissuto. In generale direi che sono figlio dei miei tempi e del liceo classico. Scolasticamente parlando, la frequentazione del liceo mi ha condotto sulla via dei cosiddetti classici, ma al di fuori delle mura scolastiche c’era un mondo da scoprire. Per cui ad un Tacito seguiva uno Zagor, ad un Manzoni un Diabolik, ad un Omero un Asimov, ad un Tolstoj un Ballard, ad un Melville un Segretissimo, ad uno Shakespeare un Uomo Ragno (e - lo ammetto un Supersex) e così via.
Con l’horror, poi, ho avuto da subito un buon rapporto. Mi sono letto senza battere ciglio i miei bravi Poe, Lovecraft, Bierce (e Kafka oso dire), e caterve (letteralmente) di Urania (è da un vecchio Urania, dopotutto, che ho tratto il personaggio di Grimjank), passando inevitabilmente per i vari Stoker, Shelley, Le Fanu, Tarchetti, Hoffmann, Meyrink, James, Hodgson, Dickson Carr e D’Agata, con il suo indimenticabile Il Segno del Comando, ecc. Paradossalmente (vergognosamente?) ho letto il mio primo King solo dopo aver scritto Il 18° vampiro. Ma erano già altri tempi, ed io una persona differente.

 

[S] Prima della pubblicazione come si è svolta la tua gavetta di scrittore?
[CV] Scrivo da sempre, ma ero troppo pigro quando ancora non c’era internet per fare fotocopie dei miei scritti, rilegarli e poi spedirli con un pacco. Internet ha cambiato tutto - bastava inviare un file. Il 18° vampiro è il primo lavoro che invio ad una casa editrice.

 

[S] Come ti sei avvicinato alla narrativa?
[CV] A quattro anni leggevo (ad alta voce, per la gioia dei miei genitori ) i primi fumetti. Non ho mai smesso (anche se ora leggo con gli occhi :) )

 

[S] Sei passato anche tu per il faticoso mondo dell'esordiente (concorsi vari, pubblicazione on-line, case editrici microscopiche ecc.)
[CV] No. Come dicevo, il 18° vampiro è il primo romanzo con cui ho tentato la via della pubblicazione.

 

[S] Ecco la domanda spinosa: cosa ne pensi dell'editoria italiana?
[CV] Ne so veramente molto poco. A caldo, da profano, mi verrebbe da dire che non mi pare apertissima e di larghe vedute. Mi pare un pochino ipocrita e settaria. Ma forse sbaglio.

 

[S] Chi era Claudio Vergnani prima de "Il 18 Vampiro"?
[CV] Esattamente quello che è stato - ed è - dopo: un lettore avido e privo di pregiudizi. Diciamo che l’affetto con cui sono stato accolto mi ha raddolcito. Ma non ditelo in giro.

 

[S] Frequenti forum, chat o altri tipi di community su internet?
[CV] Ho una pagina fan su Facebook e frequento il blog di Gargoyle.

 

[S] Progetti per il futuro?
Sto finendo di scrivere il seguito del 18° vampiro. Poi si vedrà. Non faccio mai progetti a lungo termine.

 

[S] Visto che il webmaster di Scheletri.com è fissato con gli zombi e visto che romanzi che trattano di questo argomento si contano sulle dita di una mano... Non hai mai pensato di scrivere qualcosa a riguardo?
[CV] Per la verità sì. Sono molto legato soprattutto allo zombie cinematografico e ai mondi degradati in cui si muove e insomma... a proposito di non fare progetti... non mi dispiacerebbe tentare qualcosa in tal senso...

 

[S] Dì la verità: ma non è che hai conosciuto davvero qualche vampiro?
[CV] Sì, tutti i giorni li vedo sui giornali e alla tv ... alludo alla nostra classe politica di ogni colore. Ma di loro purtroppo non ti liberi con un paletto. Temo che il modo per toglierceli dai piedi non sia ancora stato inventato.

 

» Torna alla lista principale