Jennifer

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2014 - edizione 13

“Questa è una storia vera! Continua a leggere se sei affezionato alla vita!
Jennifer era una bella bambina dai capelli neri e dagli occhi vivaci. Aveva solo sette anni. A mezzanotte di questo stesso giorno, esattamente dieci anni fa, scomparve misteriosamente dalla cameretta in cui stava dormendo, senza lasciare traccia. Da allora, ogni anno, in occasione dell’anniversario della sua sparizione, a mezzanotte, il suo spettro ritorna sulla terra. Vaga a caccia di anime da trascinare nell’oltretomba. Ancora nella sua camicina da notte, si materializza alle spalle delle sue prede e le ghermisce. Infierisce su tutti coloro che non credono alla sua storia.
Condividi questo messaggio sulle bacheche di almeno dieci tuoi amici! Condividilo se ci tieni alla tua salvezza! Se ti prenderai gioco di lei, a mezzanotte in punto, Jennifer si presenterà per afferrarti e portarti via con sé!”.

Mentre stava finendo di scrivere queste parole, se la rideva di gusto. Adorava inventarsi di sana pianta queste storie, per poi lanciarle sui social network e assistere alla diffusione che avevano tra i creduloni. Gongolava al pensiero degli infiniti rimbalzi che il suo messaggio avrebbe avuto da una bacheca all’altra. Il panico che avrebbe suscitato fra i più gonzi. E poi, le reazioni di rabbia o di irrisione degli utenti più scafati nei confronti di quelli che ci sarebbero caduti.
Che ora era? Mezzanotte. Perfetto. Proprio l’orario giusto per scagliare il sasso nello stagno. Un click, e poi la bufala avrebbe preso la via per chi sa quali lidi. Continuava a sogghignare, di fronte alla luce bluastra dello schermo nella stanza buia, e non si avvide degli occhi spenti che lo fissavano alle spalle, né della chioma nera e scarmigliata che si avvicinava.
Solo all’ultimo, avvertì il tocco gelido della mano cianotica che gli si avvinghiava attorno al collo.

Francesco Calè