“Brucia, strega! Brucia!”. L’urlo feroce si levava da una folla smaniosa di assistere allo spettacolo delle carni che di lì a poco sarebbero state divorate dalla furia devastatrice delle fiamme. Donne e uomini che si accalcavano attorno alla catasta predisposta per il rogo.
Legata al palo, lei, la strega, che si dimenava disperata, implorando pietà.
“Dovete credermi! Non sono una strega!” continuava a gridare la ragazza.
In disparte, l’Inquisitore si fregava soddisfatto le mani sotto il pesante mantello. Anche stavolta era riuscito a far condannare un’innocente. Satana, suo Signore e Padrone, avrebbe gradito il sacrificio di quell’anima.