Lui
osserva, ogni notte, fermo.
Ha velocità estreme e immobilità assolute, alternate, calcolate.
E nelle camere buie delle case addormentate.
Rumori? Suoni? Niente.
Solo flebili note di fiati estranei, esalati sotto al suo sguardo.
Aspetta il risveglio.
Le guarda scavare sotto le gengive diventate morbide, ogni notte, qualcuno cè la
fa, e lui è lì.
Prima inocula, poi aspetta, e infine gioisce nella rinascita.
I denti si scalzano, le gengive tremano e si spaccano.
La larva di mosca punta la sua testa umida di sangue verso di lui.
Lui sorride, ma già corre inseguendo la nascita di una nuova figlia.