La parte variabile del discorso che può sostituire, sottintendere, fare le veci di un
nome si chiama pronome.
Si ricorre al pronome:
- per evitare ripetizioni (funzione sostitutitva) es. Abbiamo visto Mario da
lontano, ma lo abbiamo riconosciuto ugualmente.
- per collegare due proposizioni in modo chiaro e gradevole (funzione di collegamento)
es. E' mio il regalo che hai ricevuto.
Il pronome può sostituire:
- un nome es. Sara è sportiva e le piace andare in palestra. (le sostituisce il nome Sara).
- un aggettivo es. Dici di essere intelligente ma non lo sei. (lo sostituisce l'aggettivo intelligente).
- un verbo es. Desiderate essere adulati? Sì lo desideriamo. (lo sostituisce il verbo essere adulati).
- un'intera frase es. Sono stato lodato dal mister e questo è stato
piacevole. (questo sostituisce la frase sono stato lodato...).
In base alla forma, al significato e alla funzione, i pronomi si distinguono in personali (io, tu, egli, noi, voi, essi, lui, lei, ecc), possessivi (mio, tuo, nostro, loro, ecc), dimostrativi (questo, quello, ecc.), indefiniti (qualcosa, qualunque, ecc.), interrogativi ed esclamativi (chi, quanto, quale, ecc.), relativi (che, cui, chi, ecc.).
I pronomi che sostituiscono il nome di una persona, di un animale o di una cosa, o che
indicano le diverse persone che prendono parte a un discorso sono i pronomi personali.
Essi possono indicare:
1) la persona che parla (prima persona singolare o plurale) es. Io adoro il gelato.
2) la persona a cui si parla e che ascolta (seconda persona singolare o plurale) es. Ti dico che tu sei un bugiardo.
3) la persona o ciò di cui si parla (terza persona singolare o plurale) es. Dico che egli è un codardo - Ho comprato una gonna, ma essa è troppo corta.
I pronomi personali hanno forma diversa a seconda che siano usati come soggetto o
come complementi.
Col termine soggetto si indica la persona, l'animale o la cosa che compie l'azione
espressa dal verbo.
Vengono definiti complementi tutte le parole che completano il senso di una frase, possono
indicare il tempo, il luogo, il modo di un'azione, l'oggetto stesso di questa, la causa
che la origina, il termine a cui tende ecc.
I pronomi personali con funzione di soggetto espresso o sottinteso, sono
detti pronomi personali soggetto. Nella nostra lingua il loro uso è piuttosto
limitato anche se in alcuni casi è obbligatorio, precisamente:
1) quando un verbo ha la stessa forma per più persone es. che io sia, che tu
sia, che egli sia
2) quando si vuol dare rilievo al soggetto es. Egli ha sempre la risposta pronta.
3) quando il pronome segue il verbo es. Vai tu con mia madre.
4) quando si vogliono contrapporre due o più soggetti es. Noi studiamo e voi vi distraete.
5) quando sono preceduti da: anche, neanche, perfino ecc. es. Perfino voi
sapete la risposta.
Le forme dei pronomi personali complemento sono due:
1) forma tonica o forte (me, te, lui, lei, esso, essa, noi, voi, essi,
esse, loro, sé) che dà rilievo al pronome es. Il professore ha interrogato me.
2) forma atona o debole (mi, ti, ci, vi, lo, la, gli, le, si, li, le,
gli, loro, ne) che dà rilievo ad altri elementi della frase es. Il professore mi ha interrogato (viene così evidenziato il verbo).
I pronomi che precisano il possessore di ciò che è indicato dal nome che sostituiscono (nome di persona, animale o cosa inanimata) sono detti pronomi possessivi. Essi hanno forma identica agli aggettivi possessivi (vedi lezione aggettivi), a differenza di questi però, sono sempre preceduti dall'articolo o dalla preposizione articolata es. Il mio libro è migliore del tuo - Carla ha preso le mie penne e le sue.
I pronomi relativi sono: che, cui, il quale, la quale, i quali, le quali.
Per quanto riguarda la posizione il pronome relativo segue sempre il nome a cui si
riferisce e che sostituisce es. Uno strumento che adoro è il piano.
Se il nome è accompagnato da un aggettivo segue entrambi es. Uno strumento melodioso
che adoro è il piano.
Che è il pronome relativo più usato, è invariabile, si riferisce sia alle
persone e agli animali, sia alle cose. Può avere funzione di soggetto o di complemento
oggetto es.
Il cane che scodinzola è il mio. (soggetto)
Il cane che possiedi è di razza. (complemento oggetto)
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Rubrica a cura di Anna Scudiero. I testi di riferimento sono: Idioma e stile di Filippo Maone edizioni A.P.E. Mursia; iIl libro di grammatica dalla regola alluso Bonaccorsi-Spitali edizione Deagostini; Grammatica & metodo Biscazza Mandurrino Noris Sansoni per la scuola.