David Wellington - L'intervista

David Wellington è nato nel 1971 a Pittsburgh, in Pennsylvania, proprio dove il regista George Romero ambientò il suo celebre film "Zombi".
Wellington ha frequentato la Syracuse University e ha ricevuto il più ambito premio in scrittura creativa da parte dello stato della Pennsylvania.
Attualmente sta studiando per la laurea in Scienza Bibliotecaria al Pratt Institute.
Vive a New York con la moglie che, durante il loro viaggio di nozze, gli promise di essere per sempre la sua zombie personale.

OPERE PUBBLICATE

2007 - Zombie Island (Mondadori)
2009 - Monster Nation (Epix Mondadori)

SITO PERSONALE

www.davidwellington.net

L'INTERVISTA

[S] Scheletri.com fondamentalmente è una comunità web di aspiranti scrittori, tutti sono curiosi di sapere in che modo è riuscito a sfondare nel mondo editoriale.
[DW] Un mio amico aveva un blog e non aveva più voglia di continuare a scriverci sopra. Dal canto mio, avevo l’idea per un romanzo, così mi domandò se volevo usarlo. Ho inserito sul blog tre capitoli del mio libro alla settimana, facendo in modo che i visitatori potessero commentarli. Venne fuori che ai visitatori piaceva il mio libro, e che volevano leggerlo. L'editore acquistò il mio romanzo affidandosi al successo che aveva avuto fra quei lettori.

 

[S] Qual è il suo concetto di narrativa horror?
[DW] Sono un grande fan dei classici dell'orrore, H.P. Lovecraft e Edgar Allan Poe, naturalmente, ma anche Algernon Blackwod, Arthur Machen, Marion Crawford e Joseph Sheridan LeFanu. La roba moderna non sempre mi piace, le gente pensa che sia necessario creare dei personaggi convincenti, ma dall'altro lato, i loro mostri a volte sono ridicoli. Penso sia meglio il contrario.

 

[S] In che modo progetta le sue storie?
[DW] Per la maggior parte nella mia testa. Quando inizio a scrivere un nuovo romanzo, so già che avrò una notte insonne. Starò sveglio a immaginare le scene della storia, a lavorare sulla personalità dei personaggi e così via. Quindi mi trascinerò fuori dal letto più morto che vivo (ho bisogno di dormire!) e comincerò a scrivere.

 

[S] Quanto i suoi studi hanno influito nella sua carriera di scrittore?
[DW] Ho un diploma di laurea in scrittura creativa, ma francamente i professori non avevano nulla da darmi là, volevano insegnarmi a scrivere in modo tradizionale, letteralmente a scrivere “fiction”, la quale non mi ha mai interessato. Ho imparato molto di più dagli altri studenti, che volevano solo imparare a scrivere una buona storia senza curarsi del genere.

 

[S] All’inizio della sua carriera di scrittore ha mai ambito a diventare famoso?
[DW] Oh, ma certo! Tutti desiderano diventare famosi, vincere premi, guadagnare abbastanza per comprarsi una casa enorme. Poi capisci che in realtà nulla di quello ha importanza. Quello che conta è scrivere solo buone storie. E devi avercelo nel sangue per riuscirci.

 

[S] Ha mai pensato: “la vita dello scrittore non fa per me”?
[DW] Lo pensavo quasi tutti i giorni prima di essere pubblicato. Ora capisco che quei dubbi erano un processo di crescita. Se pensi già in partenza di essere un bravo scrittore, non lavorerai mai abbastanza per un libro futuro e non faticherai mai per imparare nuove tecniche. Persino adesso penso di non essere abbastanza in gamba per le storie che voglio raccontare.

 

[S] Com’è il suo carattere quando sta lavorando a un libro?
[DW] Di buon umore, ma concentrato. Taglio fuori gli altri e a volte divento intrattabile se mi interrompono mentre sto scrivendo. La sera, tuttavia, quando spengo il computer, mi piace essere affettuoso con mia moglie.

 

[S] Mentre scrive segue un rituale particolare? Allo stesso tavolo? Agli stessi orari?
[DW] Nessun rituale, perché i rituali non possono essere spezzati. Posso scrivere dappertutto, a ogni ora. Di solito lo faccio al pomeriggio, seduto sul divano.

 

[S] Quali sono gli ingredienti giusti per un buon romanzo horror?
[DW] Se ci sono, devono essere scritti tutti, tutto qua. Una buona storia sarà sempre un successo, mentre una cattiva, alla fine, evaporerà fino a scomparire.

 

[S] Quanta influenza ha avuto Romero nelle sue opere e quanto invece, come scrittore, ha sviluppato il tema "zombie" in modo personale.
[DW] Guardavo tutti i film di Romero e di Fulci mentre scrivevo i miei libri, così come tanti altri, Bava, con le sue raffigurazioni gotiche, era uno dei miei favoriti. Romero, comunque, mi ha influenzato molto. Ma l'ho preso solo come un punto di partenza. Non volevo scrivere un'altra “Notte dei morti viventi”, quello che volevo era ispirarmi a quel mondo e cercare una nuova storia da scrivere.
Gli zombie sono creature difficili da descrivere. Se gli dai troppo, smettono di essere degli zombie. Gli zombie sono persone senza personalità, senza identità, senza qualità. E' meglio limitarsi a descrivere i loro vestiti, se non altro per separarli visivamente gli uni dagli altri.

 

[S] Gli zombie erano un'icona degli anni '70 e '80. Nel 2007 hanno ancora qualcosa da dire?
[DW] Sono ritornati, come fanno tutte le cose non morte! Vengono realizzati molti film sugli zombie in America di questi tempi, e alla gente piacciono molto. Forse anche di più dei vampiri.

 

[S] Zombie Island è anche un libro "impegnato"? Il ribaltamento di prospettiva riguardo il terzo mondo è una scelta narrativa o anche polemica?
[DW] Zombie Island è un libro con qualche idea nel suo interno, ma principalmente è un romanzo destinato all'intrattenimento. Se non vi divertite a leggerlo, allora ho fallito.

 

[S] I suoi libri possono essere letti gratuitamente su internet. Ci sono altri scrittori che hanno fatto la stessa scelta? Questo non compromette le vendite dei libri?
[DW] Ci sono molti, molti autori che lo fanno. Perfino dopo aver avuto il contratto per il libro, ho ricevuto spesso e-mail che mi domandavano come fare le cose che ho fatto. Fino ad ora non ho avuto dei riscontri che mettere il libro su internet danneggi le vendite della versione stampata, sempre più persone preferiscono comprare i miei libri stampati che far visita al mio sito internet.

 

[S] Come si è mosso agli inizi?
[DW] Ho iniziato a scrivere quando avevo sei anni e ho visto “Guerre Stellari”. Volevo più fantascienza perché la amavo da morire, così ho cominciato a leggere libri. Amavo quei libri, ma pensavo anche che potevo fare di meglio. Non sapevo nulla al tempo. Ho continuato a scrivere da allora, ma ora so che quei libri erano dei classici, e che sarò molto fortunato se riuscirò a scrivere qualcosa di così buono.

 

[S] Com’è il mondo editoriale negli USA? C’è speranza di sfondare per i giovani autori?
Ci sono sempre delle possibilità per i giovani autori, ma loro non possono solo desiderarla, devono lavorare per quelle possibilità ogni giorno.

 

[S] Cosa legge David Wellington nel tempo libero?
[DW] Mi piacciono i libri con una bella storia, oppure i libri che sono scritti bene, spesso non sono la stessa cosa.

 

[S] Frequenta forum, chat o altri tipi di community internet?
Ho il mio sito internet, che ha un forum. E poi sono su MySpace.

 

[S] Che genere di musica ama ascoltare?
[DW] Mi piace il garage rock degli anni '60 e la musica dance degli anni '80. Quando metto su i miei CD, mia moglie scappa di casa.

 

[S] Quali sono i suoi film preferiti?
[DW] Mi piacciono i film dell'orrore. Tutto quello con Vincent Price oppure Barbara Steele o Ingrid Pitt va bene.

 

[S] Se i morti camminassero davvero sulla terra, che farebbe?
[DW] Mi metterei a gridare e scapperei via! Sono davvero impreparato per un evento del genere, come tanti altri, penso.

 

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