Massacro della Ca' dei Giovi

I limiti che dividono la Vita dalla Morte sono,
nella migliore delle ipotesi, vaghi e confusi.
Chi può dire dove finisca l'una e cominci l’altra?
- Edgar Allan Poe

Indagato. Sono indagato per la strage alla Ca’ dei Giovi. Ancora non ci credo, è un incubo. E questo qui davanti a me, tale dottor Coso o come diavolo si chiama, vuole che ripeta tutto.
«Tutto di nuovo?!» faccio io.
«È necessario» dice Coso, dottore in legge, pubblico ministero alle indagini preliminari di...
«‘sti gran cazzi!» gli rispondo.
«Così non andiamo da nessuna parte, signor Lo Russo. Collabori, le conviene».
«Ho già dato. Non mi faccia rivivere quella merda».
Il dottor Coso, o chi per esso, mi fissa come a dire di muovermi, di fare qualunque cosa, ma in fretta. Funzionario del cazzo, penso io, statale del menga. Quanto odio per questa gentaglia che mangia pane e burocrazia a tradimento, a discapito di molti di noi che provano ad arrivare alla fine del mese senza grandi tutele contrattuali. Nel mio lavoro, sono un attore, più o meno la metà di quello che fatturo va in mano a loro. Io ti pago lo stipendio, non...
«Lo Russo!» grida quello, interrompendo i miei pensieri di anarchico mancato.
«Sono innocente».
«Ce l’ha già detto».
«Sì, ma se proprio devo ripetermi allora inizio da qui: non sono stato io ad aver macellato tutte quelle persone».
«Lei però è l’unico sopravvissuto» dice il dottore.
«Ecco. Lo vede? Sono sopravvissuto e quindi la colpa è mia. Sono vivo e vegeto. Be’, allora è lui l’assassino, o meglio il mostro. Bel lavoro. Complimenti, complimenti davvero».
«Lo Russo! Ha finito?» grida il pubblico ministero.
Alla fine non ce la faccio più. Metto i palmi delle mani davanti alla faccia. Piango di nuovo, cedo. Tutto quel macello. L’odore pungente del sangue misto al vino. Le grida di chi provava a fuggire. Gli squarci dei vestiti e le ossa che si frantumano in Dio sa solo in che modo. Come stracci zuppi cadevano a terra, insieme ai piatti e ai bicchieri frantumati e irriconoscibili tra loro, persi per sempre.
«Per favore, collabori».
Il funzionario fa un gesto veloce alla guardia dietro alle mie spalle, come a dire di uscire a prendere qualcosa da bere.
«Dottore, è sicuro?» fa lo sbirro.
«Lei vada, torni con due caffè. Lo Russo, caffè?»
Faccio di sì con la testa. Un cazzo di caffè e una sigaretta.
«Qui però non si fuma» interviene il poliziotto, non appena vede le mie dita indice e medio unite davanti alla bocca.
Il dottore torna a insiste con uno sguardo. Il poliziotto esce sbattendo la porta.
«Lo Russo» ecco che spegne il registratore «io lo so che è innocente. Un uomo solo non può essere l’autore di quell’inferno. C’erano più di centocinquanta invitati...»
«Tutte comparse, come me!» lo interrompo.
«Lo sappiamo, ma quello che non sappiamo è come cazzo sono morte quelle centoquarantanove persone in poco più di dieci minuti».
«Non ho visto molto. Ho finto di essere morto. Ho recitato. Avevo gli occhi chiusi».
«Ed è stato bravissimo. Ma il suo Oscar dovrà tenerselo stretto dietro alle sbarre se non collabora. Cosa ha sentito? Ci dica quello che ha sentito e forse potrò aiutarla».
Il poliziotto entra con i due caffè in mano. Uno per il dottore, l’altro per me. Sopra il mio caffè qualcosa galleggia. Lo sapevo. Stronzi bastardi!
«Tenga!» il dottore tira fuori una delle sue sigarette.
«Dottore!» esclama il poliziotto.
Ecco, ancora quello sguardo. «Agente, Lo Russo non sembra gradire il suo caffè. Vuole berlo lei?»
«No, grazie, l’ho già preso».
«Agente, insisto, sarebbe un peccato sprecare un caffè così buono. Che poi sembrerebbe davvero speciale. O sbaglio?»
Lo sbirro capisce l’antifona. Se ne sta buono accanto alla porta. Non è poi così scemo, dopo tutto. Ecco il fuoco. Ecco il primo tiro dopo ore e ore d’astinenza. Il dito medio del dottore preme di nuovo il tasto del registratore - clic! - mentre con l’altra mano ritira l’accendino nel taschino interno alla sua giacca.
«Iniziamo» fa lui.
«Iniziamo» ripeto senza convinzione.

Pubblicità

ANTOLOGIA ALIENA... LA TERRA È SOTTO ATTACCO!

Per secoli, l’umanità ha scrutato il cielo in cerca di risposte, domandandosi se siamo davvero soli nell’universo. “Alieni cattivi” esplora proprio questa dimensione: 20 racconti che ridanno vita a quel timore primordiale, portandolo nel cuore della nostra quotidianità. Ogni storia è un viaggio in un incubo diverso, dove l'invasore non arriva sempre dallo spazio profondo, ma si annida anche tra le pieghe della realtà che conosciamo. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi arricchiti con 20 illustrazioni.

Pubblicità

IL RITORNO DEI MORTI VIVENTI

E' disponibile il grande saggio illustrato dedicato a "Il Ritorno dei Morti dei Viventi", film cult di Dan O'Bannon del 1985. Oltre 170 pagine di curiosità e aneddoti che soddisferanno anche i fan più esigenti. Compra subito!

Pubblicità

L'ECO DEGLI ZOMBIE...

In “L'eco dei morti”, l’apocalisse zombie non è soltanto un pretesto narrativo, ma uno specchio implacabile delle storture del mondo in cui viviamo. È un viaggio attraverso le macerie della civiltà, dove i sopravvissuti italiani, vent'anni dopo il disastro, cercano disperatamente di ricostruire un ordine sociale. Ma hanno davvero imparato qualcosa dai fallimenti del passato? Disponibile in ebook e cartaceo entrambi illustrati.

Pubblicità

ANTOLOGIA ALIENA... LA TERRA È SOTTO ATTACCO!

Per secoli, l’umanità ha scrutato il cielo in cerca di risposte, domandandosi se siamo davvero soli nell’universo. “Alieni cattivi” esplora proprio questa dimensione: 20 racconti che ridanno vita a quel timore primordiale, portandolo nel cuore della nostra quotidianità. Ogni storia è un viaggio in un incubo diverso, dove l'invasore non arriva sempre dallo spazio profondo, ma si annida anche tra le pieghe della realtà che conosciamo! Disponibile in ebook e cartaceo con 20 illustrazioni.

Pubblicità

CHI HA PAURA DEI CAPELLI?

Agnese soffre di tricofobia, la paura irrazionale di capelli e peli. La sua vita viene sconvolta da una serie di avvenimenti, disgustosi e macabri, che la conducono in un vortice di paranoia e delirio. Scopri Tricofobia, l'innovativo horror scritto da Ramsis D. Bentivoglio. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi arricchiti con 25 illustrazioni.

Pubblicità

PERVERSI... RITRATTI DI FAMIGLIA

Così scrive Paolo Di Orazio nella prefazione: i personaggi di Laura Marinelli sono grondanti pulsioni, sono bestiali anche se innocenti coi loro appetiti e umori più impopolari. Dietro quale porta, in una casa come tante, si nasconde la follia? Ritratti di famiglia contiene due storie drammatiche di depravazione e disperazione arricchite da 20 illustrazioni esplicite senza censura. Disponibile in ebook e cartaceo. V.M 18 anni!

Pubblicità

HORROR MOVIES '70-'80

“Horror Movies '70-'80” è una fanfiction che omaggia i leggendari film horror anni '70 e '80. Gli autori di questa antologia illustrata hanno reinterpretato quei capolavori, qualcuno ha proseguito la storia originale, altri hanno raccontato cosa è successo prima mentre qualche ardito ha rimescolato completamente le carte. “Horror Movies ‘70-’80” è un viaggio nel tempo che vi farà rivivere quelle straordinarie atmosfere horror del passato. Disponibile in ebook e cartaceo

Pubblicità

HORROR PORNO ILLUSTRATO

Mia è una ragazza insicura che detesta il proprio aspetto fisico. Durante una serata con le amiche, una seduta spiritica fatta per gioco risveglia un’entità malefica che perseguita Mia obbligandola a perversi rapporti sessuali. Un porno horror esplicito e feroce, un incubo eccitante e malsano arricchito da 10 splendide illustrazioni, senza censura, di Alessandro Amoruso. Disponibile in ebook e cartaceo

Pubblicità

IL CANTO DI VETRO

Arizona. Un uomo si fa esplodere all'interno del centro di ricerca aerospaziale St. Lucy. Palermo. Nell'ambiente della criminalità serpeggia il misterioso “Canto di Vetro”: è il nome di una nuova droga o il folle messaggio cifrato dei terroristi? Un poliziotto dell'antiterrorismo indaga e scopre quanto è spaventosa la verità che collega questi due eventi. Il raffinato horror di Francesco Corigliano è disponibile in ebook e cartaceo illustrato

Pubblicità

14 ORRORI DA LEGGERE

È buio. Stai attento. Cosa c’è là dietro, l’hai visto anche tu? Ma dai, era solo un’adorabile vecchina. Eppure c’è qualcosa di tetro nel bagliore dei suoi occhi... Scopri Crepuscolaria, la nuova antologia di Eleonora Della Gatta: 14 racconti che si snodano tra horror classico, folklore, fantastico, piccole pillole di paura, da assumere rigorosamente a stomaco vuoto! Disponibile in ebook e cartaceo entrambi arricchiti con 14 illustrazioni.

Pubblicità

OSCURE VARIANTI

Maniaco di remake e riscritture, Danilo Arona, autore di oltre 40 libri, smonta e reinterpreta 3 mostri sacri del fanta-horror: “La casa dalle finestre che ridono”, “Giro di vite” e “L'invasione degli ultracorpi”. Nasce così “Oscure varianti”, un imperdibile appuntamento con il Buio. Disponibile in ebook e cartaceo illustrato

Pubblicità

CHI HA PAURA DELLE STREGHE?

"Storie di Streghe" è un’antologia che vuole omaggiare la figura della Strega in tutte le sue sfaccettature, antiche e moderne. Tra leggende e folklore i 12 racconti che ne fanno parte sono i migliori tra quelli che hanno partecipato al Premio Scheletri 2022.
Disponibile in ebook e cartaceo illustrato

Pubblicità

GLI ZOMBI COME NON LI AVETE MAI VISTI...

Il mondo è completamente cambiato da quando è arrivato il freddo. Ma quella che scende dal cielo non è neve. I fiocchi bianchi hanno trasformato gran parte delle persone in “Prosciugati”: morti viventi avvizziti fino all’osso in perenne caccia di vivi da divorare. "Se fosse stata neve" è un horror innovativo, diverso, a suo modo ambientalista. Disponibile in ebook e cartaceo a 4.90 €!

Pubblicità

CHI ERA MAX SCHRECK?

Esattamente 100 anni fa usciva nelle sale Nosferatu, capolavoro del cinema muto diretto da Murnau. Ma chi era veramente Max Schreck, l'uomo che si celava sotto i panni del repellente e inquietante conte Orlok? Scoprilo nel saggio Max Schreck l'attore vampiro, un vaggio tra realtà e leggenda, mito e finzione creata ad arte. Disponibile in ebook e cartaceo illustrato a 5.90 €

Pubblicità

ORRORE IN MOLISE

Chi è Vezkeí? E' solo un dimenticato idolo sannita? Scritto da Miriam Palombi, apprezzata autrice di storie dell'orrore, Il Varco è un horror superbo che mescola alla perfezione folklore e storia, orrori antichi e moderni, il tutto ambientato in un'Italia misteriosa e poco conosciuta ma non meno spaventosa. Disponibile in ebook e cartaceo illustrato al super prezzo di 4.90 €

La trascrizione che qui riporto è fedele all’originale, in quanto non ho un motivo né l’interesse a riscriverla in altro modo, se non omettendo il più possibile gli orpelli burocratici del caso, con la speranza di liberarmi, una volta e per sempre, dell’incubo della Ca’ dei Giovi.

P. M.: Con l’indagato qui dinnanzi a me, Giacomo Lo Russo, di professione attore, nato a Milano il 22 aprile 1983 e residente a Milano, insieme alla presenza dell’agente di polizia di Stato *** e del sottoscritto dottor ***, pubblico ministero per le indagini preliminari dell’omicidio plurimo consumatosi nella cascina denominata Ca’ dei Giovi, nel quartiere omonimo alla stessa e ad oggi posta sotto sequestro nella periferia milanese sud-est di via dei Giovi... inizio l’interrogatorio senza la presenza dell’avvocato difensore nominato d’ufficio, in quanto resosi improvvisamente indisposto.

Lo Russo: S’è cagass adoss.

P. M.: Giacomo Lo Russo, lei è l’unico sopravvissuto alla strage di Ca’ dei Giovi. Ma le circostanze e le prove in nostro possesso, attualmente la imputano quale il solo autore possibile dell’efferato omicidio plurimo avvenuto lo scorso settembre e, a quanto riportato dalla scientifica e dall’equipe forense, nel giro di una decina di minuti il suo dna era praticamente ovunque. Signor Lo Russo, è disposto a raccontare cosa è successo in quel lasso di tempo anche in assenza del suo avvocato difensore?

Lo Russo: Sì.

P. M.: Signor Lo Russo, è stato lei a trucidare centoquarantonove persone con diverse armi non convenzionali, presumibilmente da taglio? ed è sempre lei ad avere infierito, in seguito, sui corpi con numerose mutilazioni e asportazioni di organi vitali, ancora oggi mai ritrovati sul luogo del massacro né altrove?

Lo Russo: No, non io.

P. M.: Signor Lo Russo, conosce l’agenzia Arte Spettacolare?

Lo Russo: Sì, la conosco. Mi hanno chiamato per fare da comparsa al matrimonio nella Ca’ dei Giovi. In genere funziona così: telefonano e vedono la tua disponibilità per una pubblicità, un film, una selezione di volti nuovi e...

P. M.: Un finto matrimonio?

Lo Russo: Sì, anche. Una volta ho partecipato a una cena con delitto.

P. M. : Come, scusi?

Lo Russo: Ma sì, non ne ha mai sentito parlare? È un gioco.

P. M.: Qui non si gioca, Lo Russo. Inizi a raccontare dall’agenzia.

Lo Russo: Mi hanno telefonato per un lavoro semplice: fare l’invitato. Così ecco che mi agghindo, prendo la macchina e vado in quella magnifica location in mezzo alla campagna. Mi avrebbero dato centocinquanta euro per una giornata passata ad arraffare e a spiluccare. Magari a conoscere qualcuna di interessante, insomma, un lavoro facile.

P. M.: Una volta arrivato a Ca’ dei Giovi non ha percepito qualcosa di strano?

Lo Russo: Sì. Il set era ridotto al minimo, quasi inesistente. Mancavano le luci, le cineprese e non vedevo i tecnici. E il regista, neppure lui c’era. Al suo posto però c’era una donna che coordinava tutti, tipo una wedding planner, ci diceva di sederci ai posti assegnati sul tabellone. Dovevamo aspettare l’ingresso degli sposi, prendere in mano i bicchieri e fare un brindisi...

P. M.: Lo Russo, cosa è successo dopo?

Lo Russo: La donna ci incalzava con delle prove. Sempre il brindisi di benvenuto. Alzarsi, sedersi. Ma gli attori vestiti da sposi non arrivavano mai. Continuavamo a gridare «Hip hip, urrà! E per gli sposi: hip hip, urrà!». Poi facevamo delle pause e mangiavamo qualcosa. La cucina era vuota. Tutto era già confezionato. Il buffet che potevamo toccare era in un angolo nascosto dai tavoli, mente il resto doveva fare scena. Non c’erano alcolici, ricordo. E il tempo scorreva lento. Tra noi attori gli sguardi erano di chi avrebbe volentieri tagliato la corda, per la gran noia che c’era nell’aria e tutto il resto. Poi venne il momento di lasciare il set sul serio. Si era fatta una certa e fuori era già buio. Avevamo lavorato per il tempo pattuito. Fine. Ma la wedding planner cominciò a dare di matto. Diceva che dovevamo rimanere ancora, ché andare via adesso sarebbe stato poco professionale da parte nostra. Così alcuni di noi restarono, mentre altri vennero convinti a restare con una maggiorazione della paga oraria. Cazzo, cosa non fanno i soldi?!

P. M.: E poi l’inferno.

Lo Russo: Non subito. Da seduti parlavamo delle telecamere nascoste, dove fossero o cose del genere. Intanto ci alzavamo e sedevamo a comando. Poi Jessica, la collega seduto al mio fianco, si era alzata per andare in bagno. Ecco, lei sola. E dopo che se n’era andata, la wedding planner si era messa a gridare. All’inizio pensai a una reazione esagerata nei confronti della ragazza. E stavo per dire la mia quando improvvisamente il corpo di Jessica mi venne letteralmente scaraventato addosso, come un proiettile!

P. M. : Da chi?

Lo Russo : Non lo so. Non so nemmeno come fosse possibile. Era come se qualcuno mi avesse sparato una cannonata di carne. E da lì rimasi disteso con Jessica sopra di me. Lei non respirava già più. Ma la sua urina, ricordo... be’, mi pisciò addosso.

P. M. : Perché non si mosse?

Lo Russo : Era paralizzato dalla paura e non respiravo bene. Avevo male ovunque. Ma soprattutto non credevo a quello che stavo vedendo. Sotto il tavolo, cazzo. Lo vedo ancor adesso. Sotto il tavolo tutti quei piedi in quelle scarpe che andavano avanti e indietro. Poi i tonfi.

P. M. : Tonfi?

Lo Russo : Sì, quei cazzo di tonfi. La gente veniva sollevata da terra, i piedi sparivano dalla mia visuale e quando riapparivano era per uno di quei tonfi, tipo di stracci bagnati e scaraventati per terra. Erano le loro carcasse tritate, sfibrate, come... come mangiate. L’ho già detto alla polizia. Mangiava, quella cosa.

P. M. : Quale cosa?

Lo Russo : Non lo so. Ho chiuso gli occhi. Jessica sopra di me si muoveva, ma non era lei a farlo. Era qualcosa che frugava, che le frugava dentro. Io non volevo più vedere. Ho chiuso gli occhi perché così faccio mentre ho gli incubi. Chiudo gli occhi e aspetto che tutto finisca. A volte mi sveglio. A volte rimango e ascolto.

P. M. : Mi dica cosa ha ascoltato.

Lo Russo : Non le piacerà. Non me lo faccia dire.

P. M. : Lo Russo!

Lo Russo : Rumore di vestiti strappati. Gemiti soffocati. Bocche avide dentro la polpa sugosa. E il passo veloce di chi fugge ancora. I tacchi spezzati. Spezzati o recisi. Come gusci di noci, come i legni per la brace. E il vino rovesciato. Non c’erano alcolici, ma l’odore era quello. Misto al gelsomino, al dolciastro del sangue a tratti ferruginoso. Colava sul pavimento una flebile pioggia. E poi i passi di qualcuno o qualcosa di estremamente pesante che se ne va.

Agente : Perché adesso chiude gli occhi?

Lo Russo : Di nuovo, no. La prego!

P. M. : È necessario.

Rumore di fondo: Passi veloci. Passi che fuggono. Una porta che sbatte. Del liquido gronda sul pavimento. Gemiti. Un urlo soffocato. L’allarme di una campanella. Altra gente che corre. Spari. Una moltitudine di spari. Silenzio. Stracci bagnati caduti a terra. Oggetti spezzati, aumentano di volta in volta, come gusci di noci o i legni per la brace. Passi pesanti che seguono l’un con l’altro, lenti.

- clic! -

La mia stanza è una prigione. Ci rimarrò tutta la vita. Scrivo questa storia tutte le volte che la rivivo. Eppure scivola sempre via qualcosa, un pezzo necessario. La mia pena eterna è per qualcosa che ho commesso, penso.
Ma non ricordo mai, no!, non ricordo: l’ultima volta che ho mangiato; l’ultima volta che ho bevuto un po’ di vino, un po’ di... te.

Carlo-Maria Negri



CONSIGLI DI LETTURA

» Archivio notizie

RUBRICHE: arte | Audiolibri | Concorsi | Dracula | ebook | editori | Film | Film gratis | Fumetti | Guida alla scrittura | Halloween | Interviste | Isola di Scheletri | Letters from R'lyeh | libri | Necrolexicon | Notizie | partner | Pennywise | Racconti | Scream Queen | Segnalibri | Signora delle Mosche | Teschio d'oro | TV Horror | Videogiochi | Zio Tibia