Il pappagallo dalle parole di vetro

"Impazzirààà... Impazzirààà... Impazzirà".
"Brutto Arlecchino dei poveri! Ma non potresti limitarti a dire Nevermore?".
"Impazzirààà... Impazzirààà... Impazzirà".
"Su di te ci faccio una croce peggio che sull'uccellino di Twitter prima del confino sull'isola, poi vedi!".
"Impazzirààà... Impazzirààà... Impazzirà".
La War Tower, in cima all'isola di Maria, era un edificio interamente di vetro che – nelle perverse intenzioni del generale Allen – doveva ricordarmi beffardamente un tribunale: mentre era una prigione per dissidenti politici!
Era stato un attacco terroristico dei Black Lions, nel 2025, ad asfaltare il vecchio tribunale; e io, come soldato, penso che sia stato il referente politico di quel commando eversivo a costruire la War Tower sulle sue macerie, a golpe finito: Totò Allen. Il mio tragico carceriere aveva due comici nel nome!
"Impazzirààà... Impazzirààà... Impazzirà".
"Non impazzirà!", lo sfidai girandomi di novanta gradi verso il suo trespolo. "È un soldato resiliente, il nostro William, e ha le stesse chanche di farcela che tu hai di diventare il portavoce di qualche politico italiano mafioso. Molte alte, direi!".
Chi è l'autore di questa guerra se il carnefice porta il nome dei comici e la vittima quella di un drammaturgo?
"Ha da essere 'na bella capa fresca!". Per consolarmi, penso a mia nonna che forse, quando ero piccolo, lassù alle Vele di Scampia, quell'autore me lo avrebbe definito pressapoco così...
"Devo uscire di qui!", mi dico. E penso che una delle sigarette green prese dal pakistano sarà molto meglio di Big Pharma per aiutarmi a dormire!

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Per secoli, l’umanità ha scrutato il cielo in cerca di risposte, domandandosi se siamo davvero soli nell’universo. “Alieni cattivi” esplora proprio questa dimensione: 20 racconti che ridanno vita a quel timore primordiale, portandolo nel cuore della nostra quotidianità. Ogni storia è un viaggio in un incubo diverso, dove l'invasore non arriva sempre dallo spazio profondo, ma si annida anche tra le pieghe della realtà che conosciamo. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi arricchiti con 20 illustrazioni.

BUM! BUM! BUM!
Un'esplosione in strada – si direbbe proprio ai piedi della War Tower – mi risveglia nel cuore nero della notte, e sussulto sulla mia branda di carcerato dissidente.
Corro alla finestra che illumina la stanza buia con un'elemosina di luna, ma è alla porta che stanno bussando; quindi corro in quella direzione e apro...
"Guglielmo Limone?".
"Rebecca?", esclamo. "Che ci fai tu qui?".
"Tu ordina, ci andiamo noi!", replica la tipa rotondetta: 'na bella ciaciona, l'avrebbe definita mia nonna lassù alle Vele. "Non hai forse ordinato un'evasione a mezzanotte con lo smartphone che il compagno pakistano ti ha rifilato sottobanco?".
"Io? Sì... Può darsi... Il fatto è che mi ha rifilato pure delle sigarette tutte sue, green, che devono avermi mandato la memoria a puttane!".
"Maschilista!", corruccia la fronte. "Comunque noi siamo dalla tua parte: sono stati anche i tuoi articoli contro il capitalismo centripeto a convincere Glovo a inoltrarsi nell'Italia periferica, isole comprese. Ed eccoci a Maria!".
"Grazie! Que viva Fidel!".
"Ah, ma sei proprio vecchio! Que viva Sanchez!".
"Ah... Giusto... Come scappiamo?".
"Afferra la mia mano e fidati, vecchio! Scendiamo per le scale mentre i secondini sono scioccati e gli sgherri di Allen ancora non sanno della bomba!".
Afferro la mano della ciaciona, senza neanche preoccuparmi dei bagagli: la rivoluzione mette in secondo piano l'armocromia, poi chi cazzo ce l'ha uno stilista quaggiù al confino?
Una nuvola di fumo e noi che corriamo per le scale, ma a un certo punto mi sento afferrare la gamba da un dolore strisciante: un gatto?
No! È lo sgambetto della ciaciona, che mi fa fare una capriola oltre il corrimano.
"MA CHE CAZZO HAI FATTO? IO SONO UN COMPAGNO!", grido mentre prendo a precipitare nella tromba delle scale.
"DI TROPPE COMPAGNE!", fa eco lei. "TRADITORE!".
"E I VOSTRI TRADIMENTI ALLORA?".
"L'UNICO MASCHILISTA BUONO È UN MASCHILISTA MORTO!".
CRASH! BANG! SPLASH!

In realtà atterro morbido sul cuscino flaccido della branda... Mi sveglio sudato, il cuore impazza, ma sono ancora vivo.
Cerco lo smart occultato nel cassetto delle mutande e scopro che, ora sì, è mezzanotte.
"Portobelloooo... Portobelloooo... Portobello!".
L'ha detto!
Decisamente, non è stata una buona idea raccontare la triste storia italiana di Tortora al pakistano che m'insegnava a rollare lo smartphone e le sigarette... Taci, il nemico ti ascolta!
"Is all that we see or seem But a dream within a dream?".

Vincenzo Manna



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