Adoro le feste in maschera, e ancor di più amo il momento in cui davanti allo specchio, fedele compagno della mia narcisistica perversione, mi spoglio dei miei vecchi abiti e ne indosso di nuovi.
Per prima cosa mi sfilo i guanti: un lieve rumore di lacerazione ne accompagna la svestizione. Nulla di cui preoccuparsi; erano vecchi e forse troppo stretti.
Via anche il cappello e la buffa maschera col sorriso un po' cadente; si afflosciano a terra mollemente, come spiaccicati. Non è lo stesso spettacolo di schiantare al suolo un pomodoro, ma ci si avvicina parecchio.
È il turno del maglione, e quello personalmente lo detesto. Troppe volte il colletto si impiglia sotto la nuca e tocca pregare in cento lingue per uscirne interi. Roba da perderci la testa!
Le scarpe preferisco toglierle da seduto: basta un attimo e perdi l’equilibrio, finisci a terra e bum! Ti sei rotto tutte le ossa.
Questi pantaloni son davvero larghi e sgualciti. Basta un niente per strapparli in due parti uguali e sbarazzarsene come se nulla fosse.
ANTOLOGIA ALIENA... LA TERRA È SOTTO ATTACCO!
Per secoli, l’umanità ha scrutato il cielo in cerca di risposte, domandandosi se siamo davvero soli nell’universo. “Alieni cattivi” esplora proprio questa dimensione: 20 racconti che ridanno vita a quel timore primordiale, portandolo nel cuore della nostra quotidianità. Ogni storia è un viaggio in un incubo diverso, dove l'invasore non arriva sempre dallo spazio profondo, ma si annida anche tra le pieghe della realtà che conosciamo. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi arricchiti con 20 illustrazioni.
Finalmente lo specchio mostra la mia bellezza integrale: il mio scheletro nudo, vecchio di mille anni e più, splende nella luce tenue delle candele sparse nella stanza.
Dopo un breve momento di auto compiacimento apro l’armadio e fisso i ganci a uncino che pendono dall’alto. Decine di corpi, freschi di scuoiatura, zampillano sangue contro le pareti del mobile.
Scelgo quello un po più grosso: ho deciso che a questa festa vestirò i panni dell’uomo in carne!
Ripeto il rituale al contrario e poco per volta vedo tibia, perone, rotula e femore ricoprirsi di carne molliccia e sanguinolenta.
Lascio sempre per ultimo il viso, su cui stampo il mio sorriso migliore.
Cambiarsi d’abito in fondo è un po' come mutar la pelle...
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