Il peso *Ispirato da una storia vera

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2021 - edizione 20

La sera dell’inaugurazione le persone non sapevano più dove stiparsi. Howard, l’architetto che aveva seguito i lavori di ristrutturazione, era più raggiante che mai. A dire la verità mi parve più sollevato che raggiante ma io lo attribuii al fatto che finalmente avessero terminato e aperto il ristorante. Il vero motivo del suo sollievo lo capii troppo tardi. Già quella sera, mentre stavo seduta al tavolo, iniziai ad avere una strana sensazione. Pensai fosse per il vino o per la calca e il calore nella sala. Ma l’indomani in ufficio quella sensazione si fece più opprimente. Come se avessi un peso sulle spalle. E così a casa sul divano: qualcosa mi teneva premuta alla spalliera. Il panico esplose quando all’orecchio sinistro sentii chiaro un respiro. Mi voltai di scatto ma non c’era nessuno. Saltai giù dal cuscino, presi il telefono e chiamai Howard che mi raccontò di tutti gli strani e inspiegabili incidenti che avevano rallentato i lavori, dei rumori, dello sgomento degli operai. In quel preciso istante sentii la pressione di una mano gelida sulla nuca, la sentii affondare nella mia carne e strattonarmi fino a farmi perdere l’equilibrio; il telefono mi sfuggì mentre venivo afferrata e trascinata sul pavimento. Qualunque cosa fosse mi aveva scelto e me l’ero portata a casa.

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ANTOLOGIA ALIENA... LA TERRA È SOTTO ATTACCO!
Per secoli, l’umanità ha scrutato il cielo in cerca di risposte, domandandosi se siamo davvero soli nell’universo. “Alieni cattivi” esplora proprio questa dimensione: 20 racconti che ridanno vita a quel timore primordiale, portandolo nel cuore della nostra quotidianità. Ogni storia è un viaggio in un incubo diverso, dove l'invasore non arriva sempre dallo spazio profondo, ma si annida anche tra le pieghe della realtà che conosciamo. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi arricchiti con 20 illustrazioni.

Il terrore si impadronì di me come lava incandescente e il respiro si fece sempre più corto, il peso mi teneva schiacciata a terra, mi dibattevo senza riuscire a scrollarmelo di dosso, le sue dita scheletriche mi ghermivano, con un urlo disumano chiesi “cosa vuoi” e in un sussurro raggelante arrivò la risposta: “te”.
Dicono che le anime che non riescono a passare oltre si attacchino a qualcuno finché non riescono a tornare alla luce. Quella sera lui aveva trovato me. E io ora ho trovato te!

Angela Potente

Angela Potente nasce in Calabria dove tuttora vive e già questa è una bella impresa. Dopo la laurea in filosofia avrebbe potuto essere un’insegnante ma ama il rischio e sceglie di essere un editor. Scrive racconti perché in ogni editor batte un cuore da scrittore. Almeno così si giustifica lei.



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