Chiaro di Luna

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2021 - edizione 20

Luna guarda il fuoco fatuo danzarle sulla pelle, lame dai riflessi zaffiro che riverberano sul marmo delle tombe. Un piccolo sole dai contorni sfocati, che pulsa voglioso al calore del suo corpo. Prende consistenza, diventa pesante. Caldo. Ondeggia, ipnotizzandola. Le si appoggia delicato sul braccio e si accende per un istante. Incandescente, abbagliante come una cometa. Il frammento di una stella che muore sulla sua carne. Solo per lei.
Luna si morde il labbro. Chiude gli occhi. Trattiene un gemito. Una lacrima. In bilico tra piacere e dolore, i sensi impazziti per quella danza di seduzione.
La pelle che si apre vogliosa, rossa per il tocco inebriante del globo di piacere. Grasso e sangue che gocciolano sulle scarpe mentre stringe le gambe, cercando di trattenere gli umori del corpo.
Si slaccia la camicetta, espone i capezzoli turgidi al bacio rovente. Li sente abbrustolire, croccanti castagne sulle braci nella notte di San Martino. Nel silenzio del cimitero respira affannata, una mano nel cuore delle mutandine bagnate.
Il fuoco fatuo spinge verso il centro della sua anima. Si fa strada nel petto, annerendole la carne e facendole sfrigolare il grasso sulle ossa. Le toglie il respiro.
Le sfiora il cuore. Esplode in un big bang che la fa urlare di piacere come mai aveva fatto prima.

Un universo di colori così intenso da accecarla, che la spedisce lontana anni luce dal proprio corpo mortale. Miliardi di esistenze che passano per il tempo di un respiro davanti ai suoi occhi. Le vite dei morti, che la investono con i loro ricordi. Disperazione, dolore, sogni e speranze infrante. Si nutrono delle impressioni lavate nel sangue delle sue emozioni. Voraci, implacabili.
Luna si abbandona all'orgasmo di fiamme. Si scioglie in quel nirvana liquido, abbandonando ciò che resta di sé in una pozza fumante di sego.

Andrea Mungiello

Sono Andrea Mungiello, 34 anni da Modena. Frequento un master nell’accademia di scrittura creativa di Alessandro Manzetti, e spero di disturbarvi con questo racconto dai torni forti.