Il Licantropo

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2020 - edizione 19

Attraverso il vetro opaco della locanda, intravedevo una fitta nebbia che pian piano si incanalava per le vie di Whitechapel. Un'orrenda sensazione mi pervase, qualcosa di oscuro stava per accadere.
D'un tratto la porta della locanda si spalancò ed entrò un uomo alto e robusto, dall'aspetto misterioso. Si avvicinò al bancone e si fece servire del whiskey. Aveva un'aria decisa ma allo stesso tempo celava una remota nostalgia. Un uomo in fuga dal suo passato, forse. L'uomo non disse una parola, rimase in disparte a sorseggiare il suo bicchiere, avvolto nei suoi pensieri.
Nel frattempo una carrozza si fermò proprio davanti alla locanda. Questa volta a fare ingresso furono due uomini di Scotland Yard.
“Cerchiamo il signor Harlow” disse uno dei due.
L'uomo misterioso alzò lo sguardo.
“Lei ha l'aria di essere il signore in questione” fece l'altro, avvicinandosi all'uomo misterioso.
“E anche se fossi l'uomo che andate cercando?” rispose questi con aria di sfida.
“Abbiamo un mandato di cattura per lei” disse la prima guardia.

I due uomini si avvicinarono all'individuo per arrestarlo ma qualcosa andò storto e mai nella mia vita vidi niente di simile. Inizialmente pensai che l'uomo misterioso avesse avuto un malore, poi capii che non era così. Il suo aspetto subì una graduale e rapida mutazione. Il tono muscolare si triplicò e tutto il suo corpo venne ricoperto da una folta peluria. Il volto era diventato quello di una bestia. Azzannò a morte le due guardie con dei lunghi canini e uscì con lestezza dalla locanda. Dal vetro opaco lo intravedevo balzare per i tetti di Londra, poi pian piano scomparve, avvolto dal chiarore della luna piena.

Ruben Mastrorilli