Apocalisse

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2019 - edizione 18

E’ primo mattino.
Il monaco incrocia le gambe, estrae da una tasca della sua lunga veste il dado d’avorio dalle molte facce, lo getta sul vassoio di bronzo vicino ai suoi piedi ed aspetta.
Ne ascolta il tintinnio mentre il dado rotea veloce cercando il suo equilibrio.
Quando lo ha trovato si ferma.
Il monaco guarda il simbolo che è apparso, poi si sdraia al suolo e si addormenta.

E’ ormai sera.
Il monaco pulisce il piatto di bronzo con uno straccio.
Appena gli sembra perfetto vi getta sopra il dado che, vorticando, inizia a catturare la fiamma del braciere.
Piccole scintille di luce si spandono nella stanza semibuia.
Quando infine il fato decide a scegliere una delle facce lui la osserva in silenzio, poi si gira ed inizia a mangiare.

E’ pomeriggio inoltrato.
Fa caldo e l’aria immobile trasmette tutta la gravità dell’attesa.
Il monaco si tira su le maniche della tonaca per cercare un po’ di refrigerio e si asciuga la fronte imperlata di sudore con un fazzoletto bianco.
Nella sua mano destra il dado brilla di una pallida luce.
Quando è sicuro che sia giunto il momento, lo getta sul disco di metallo brunito che giace a terra e lo guarda con calma mentre corre veloce lungo i bordi in una danza sonora.
Poi, quando il silenzio improvviso gli fa capire che il dado si è fermato, il monaco lo guarda.
Prende atto del responso, poi afferra un lungo coltello dal manico istoriato e si taglia le vene.

Così è stato ed è, ovunque nel mondo.
Così sarà, forse per sempre, almeno finch’è il caso non distruggerà l’ultima regola, l’ultima legge e, alla fine, anche l’ultima vita.

Stefano Frigieri

Sessant'anni, sposato con prole, rappresentante. Soprattutto collezionista di fumetti, lettore di libri di genere fantastico e horror, spettatore accanito di film di vario genere. Ho da poco pubblicato il mio primo libro di racconti di genere fantastico "Sotto la citta' ed altre storie" per la Giovane Holden edizioni. Uno dei racconti (Sotto la citta') ha vinto il concorso Giovane Holden del 2018 come miglior racconto.
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