La sorpresa

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2018 - edizione 17

Il Cacciatore osserva le prede scendere nell’elemento. Le squadra una per una, senza fretta, come gli piace fare subito dopo averle riunite. Riceve in cambio lunghi sorrisi. Qualche tempo prima ha dato a tutte la lista degli incontri e sempre giungono puntuali.
Sente la pelle pizzicare. Per spegnere la fame ha bisogno di cacciarle insieme. Avverte il desiderio esplodere: gli artigli vorrebbero uscire, i denti assaltare la carne. Ma non può, non deve. Sono ancora troppo deboli. Sarebbe una caccia senza onore. Devono prima imparare a padroneggiare il suo elemento. Solo così diventeranno vere prede e la loro carne acquisterà un sapore delizioso.
Adesso il Cacciatore sa che deve addormentare l’istinto e concentrarsi nell’istruzione su movimenti e procedure per dominare il suo elemento. Le prede appaiono desiderose di ascoltare gli insegnamenti. Si impegnano, fanno domande di continuo, sono puntigliose. E come le percepisce compiaciute quando mostra soddisfazione per il loro veloce apprendimento.
Il gran finale si avvicina. Poi troverà un nuovo nascondiglio fino a quando la fame senza fine lo costringerà a cacciare di nuovo.

Due uomini escono dallo spogliatoio sistemandosi i vestiti. Uno tocca il braccio all’altro e fa un cenno verso un giovanotto in piedi, dietro una parete di vetro, con le mani sui fianchi.
- Il nuovo istruttore è un po’ maniaco ma veramente bravo!
- È un mito. Addirittura qualcuno giura di averlo visto sotto la doccia respirare da due branchie, dietro alle orecchie.
- Sai che la lezione finale la faremo di sera nella piscina olimpica? Dice che lì potremo fare sfoggio di tutto quello che abbiamo imparato. E senza segnacorsie. Vuole l’intera vasca libera, ci ha riservato una sorpresa!
Mentre sorridono i riflessi delle luci sulla superficie della piscina sembrano fiamme dell’inferno.

Andrea Cavallini