L'uomo osservava dalla finestra lo spettacolo straziante dei mille corpi vaganti, nel silenzio della radura, dove l'unico suono era il crepitio dei loro passi pesanti.
Come in un pollaio gli esseri si muovevano senza meta, le ossa si spezzavano contro gli arbusti come rami secchi. Ciondolavano alla ricerca di cibo, spinti solo dall'istinto di uccidere e dalla sete di sangue. Trascinavano i loro corpi, stanze vuote colme di insaziabile fame, ciechi di fronte a ogni sentimento.
L'uomo era attento a non fare nessun rumore che li potesse attirare a se e contemplava ansioso, pensieroso.
Prese il cannocchiale e li fissò uno ad uno, ne studiò i movimenti, finché scorse fra le centinaia di facce pallide e scavate dalla morte, il viso di sua moglie e a fianco quello di suo figlio.
Era certo di trovarli ma la speranza di immaginarli vivi gli donava ancora un barlume di vita in quegli occhi di marito e di padre.
Il sole stava calando e anch'egli sapeva che quella sarebbe stata la sua ultima notte da vivo.
Caricò il fucile, lo imbracciò e lo appoggiò alla finestra del piano superiore della casa.
Guardò nel mirino alla ricerca degli unici visi a lui famigliari, era deciso.
Quando dall'oculare li trovò però ebbe un sussulto, un naturale senso di colpa, di esitazione e fu la prima volta che si senti' morire.
Questa emozione era l'unica differenza che lo distingueva da quegli esseri, dalle fattezze umane ma tutt'altro che uomini.
Un colpo e poi secondo trapassarono la testa di coloro che aveva preso di mira nel fucile, di coloro che amava, della sua famiglia.
Mori' la seconda volta.
Controllò il caricatore del fucile: era rimasto un colpo.
Rivolse verso se l'arma e fece fuoco.
Il sole calò e un'altra inquietante notte sorse.
Pierfrancesco De Rui nasce nel 1981, appassionato di scrittura, scrive dal 1999, principalmente poesie (pubblicate due raccolte), ma anche racconti e ha in cantiere due romanzi. Nel 2016 pubblica il suo primo romanzo e prosegue tutt'ora con la stessa passione ed esplorazione dei diversi temi che vuole affrontare, divertendosi e imparando.