Due poliziotti entrano nella mia macelleria. Mi chiedono di una ragazza, se ieri notte, all’ora di chiusura si fosse rifugiata qui. Dicono che è pericolosa, che è una ladra... Vanno via. Non ho detto nulla. Come potevo tradire la fiducia di quella fanciulla che chiedeva aiuto con quegli occhioni supplichevoli? Una criminale? Andiamo! È così tranquilla, appesa al soffitto della cella frigorifera con quel gancio piantato nel collo... Era stupenda, peccato averle sfondato il torace con una zampata. Stamane avevo ancora pezzi della sua carne tra i denti. Era stupenda, lì sulla porta, illuminata da quella splendida luna piena.