I piedi nudi scivolavano sul metallo rovente della scala.
«perché qui non c'è coda?»
«è alto. Sono tutti fifoni».
I due ragazzi salivano armati di gommone. Lo scivolo più alto del parco, deserto, li attendeva. In cima si sistemarono al cancelletto. Non fecero caso al pallore del bagnino né al suo sorriso spettrale. Al via, con un grido di eccitazione e paura si buttarono. Avevano raggiunto la massima velocità tra gli spruzzi dentro al tubo quando le lame rotanti li colsero, triturandoli.
Un rivolo di sangue rosso scivolò giù, sbiadendo, fino a gocciolare nella piscina, serpeggiando tra i bambini, ignari.