Identita' perduta

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2015 - edizione 14

- All'inizio non volevo crederci... Quando il morbo si è manifestato mezza Europa era già stata contagiata e siamo stati colti impreparati. Dopo il blackout dei media ho fatto “gassare” almeno 290 milioni di persone, con tonnellate di gas VX. Per quanto cinico mi è sempre apparsa come la soluzione più pratica per estirpare il morbo preservando le città e le infrastrutture.
Il Primo Ministro si portò una mano al volto ridendo: - Non siamo neanche stati capaci di chiamarli col loro vero nome. Erratici inconsapevoli... che nome del cazzo e guai a chiamarli zombie. Un mese fa abbiamo scoperto che la causa di tutto è un piccolo parassita che si insinua nel tronco encefalico ed estende le sue appendici nel cervello, la corteccia muore, ma il parassita tiene in vita l'ospite e lo controlla, accelerando tra l'altro la rigenerazione dei tessuti feriti e generando una fame incontrollabile di carne umana. É a quel punto che abbiamo capito che non sono così inconsapevoli come ritenevamo.

Dopotutto il solo vantaggio numerico sarebbe stato vano contro l'esercito, dietro alla diffusione c'è una consapevole strategia...
David prese allora un taglierino e con mano ferma, davanti allo sguardo sgomento dell'amico medico si incise una guancia: solo poche gocce di sangue, poi la ferita scomparve in pochi istanti. Seguì un silenzio irreale.
- Ho visto un parassita estratto durante un'autopsia: era un piccolo, disgustoso ganglio dalla consistenza gelatinosa, con lunghi filamenti neri - disse David portandosi una mano alla nuca.
- Perché mi dici tutto questo? - gli chiese in lacrime l'amico.
- Uccidimi e fa che sembri un incidente, non voglio che mia moglie lo sappia.
- Forse possiamo...
- Cristo! Sono un disgustoso parassita e controllo l'unico esercito rimasto.
L'amico annuì sconsolato: - Nessuno lo saprà.

Simone Babini