Il lago si avvicinava, scintillante. Decine di manine picchiavano sui vetri dello scuolabus giallo limone, le urla soffocate da spessi vetri.
Il sedile del guidatore era vuoto e i bimbi tentavano invano di farsi udire dalle persone fuori, ignare. Solo la bambina pallida seduta in fondo non si agitava, non piangeva, non urlava. Guardava l'acqua avvicinarsi e lambire le ruote con un sorriso soddisfatto, filtrare ormai dalle porte; le grida dei bambini erano sempre piĆ¹ disperate. Le mani arrossate dal battere sui vetri. Le voci roche per il tanto urlare. La bambina sorrideva. Oggi lo scuolabus la riportava a casa.