Mi guardo allo specchio. C’è solo quell’ematoma giallognolo sul collo; per il resto, sono sempre io: capelli radi e occhi azzurri. Eppure mi sento diverso.
Esco di casa.
<<Fermo>>, sento urlare.
Mi volto. Il mio vicino mi punta addosso un fucile.
Faccio un passo e lui mi spara in mezzo al petto. Sputo fiotti di sangue, senza cadere, senza sentire dolore, con una voglia matta di fargliela pagare.
Dopo una breve lotta, affondo i denti nel suo braccio.
Sono le sue urla strazianti che mi fanno ricordare di ieri, quando uno stupido zombie mi ha morso al collo.