Il frumento scosso dal vento, il canto dei grilli assordante, la luce baluginante delle stelle, la t-shirt a brandelli, la gamba paralizzata sporca di sangue e terriccio.
La ferita brucia.
Striscia e piange.
Non ha scampo. Davanti a lui, dei granelli di terra iniziano a correre freneticamente in un sol punto.
Sta arrivando.
Dal terreno prende forma una testa e un collo. Sente il suo alito umidiccio. Il mostro gorgoglia e sputa scarafaggi. Si è divertito abbastanza, è ora di farla finita.
Cordoni di terra lo circondano e lo stritolano.
Urla sofferenti, ossa scricchiolanti, sangue zampillante.
Rantoli di piacere.