Ringhiava a ogni bastonata, senza sapere che quei colpi alimentavano il mio odio. Da anni.
Ero rannicchiato in un angolo. La schiena segnata dalla sua mazza da golf preferita.
Quella che detestavo a morte.
Sentivo il cervello come immerso nella lava. Fu allora che successe.
Alzai lo sguardo.
Stava per picchiare di nuovo.
«Basta!» urlai.
Il braccio si bloccò. La mazza girò attorno al collo e si strinse alla gola come un boa.
Mio padre, occhi sgranati, cadde a terra, schiuma alla bocca.
E smise di respirare.
Da quel giorno ho custodito il ferro 8 come un cimelio inestimabile.