Mi sveglio assetata. In frigo ho una scorta del mio nettare, ma stanotte voglio assaporarlo caldo, appena stillato.
Tubino aderente, scarpe fetish, trucco dark, ed esco nell’oscurità.
Un gatto drizza il pelo, soffia e scappa via. Meglio per lui!
Nel pub osservo la fauna: solo qualche ubriaco. L’alcool mescolato al sangue mi disgusta. Sto per andarmene delusa, quando lo vedo: giovane, aitante e sobrio.
È mio! Catturo i suoi occhi, non gli concedo scampo. Ammaliato, viene verso di me.
«Ehi, fata, posso offrirti da bere?»
Fisso la vena che gli pulsa nel collo e scopro i canini: «Sì, tesoro, dissetami...»