Le bambine giocavano spensierate nel parco, sorvegliate discretamente da schiere di mamme annoiate, sedute sulle panchine sotto querce centenarie. Giulia alzò gli occhi distrattamente dal cellulare per gettare uno sguardo alla sua piccola Stefania, eccitata al suo ennesimo giro di scivolo. Poi, dopo un’occhiata all’orologio, chiamò la bambina, che trotterellò ubbidiente. Ora della merenda. Anche le altre madri richiamarono le loro piccole. Tutte si avviarono verso un recinto, dove schiere di maschietti correvano all’impazzata da una parte all’altra nel ridotto spazio. Le bimbe entrarono nel recinto sorridenti e affamate. I piccoli canini aguzzi luccicanti.