Aveva trovato il biglietto nella tasca della giacca una settimana prima, non l'aveva detto a nessuno.
Adam Gray era una persona equilibrata, aveva un buon lavoro, aveva una moglie di nome Elizabeth e due figlie, Lysa di otto e Jocey di dodici anni; faceva il rappresentante di impianti di depurazione di acque domestiche. Aveva una automobile, un garage, un giardino.
Usciva la mattina alle 08.00 e rientrava la sera alle 17.00.
Clark Sheldon era una persona violenta, amava fare del male e di lì a poche ore avrebbe distrutto l'esistenza di Adam.
Il povero scemo neanche lo sospettava... diavolo, ma chi avrebbe potuto?
Al cuore non si poteva comandare e quello di Clark era marcio dall'infanzia. Forse era colpa di suo padre che aveva squartato sua madre. Forse era colpa degli abusi subiti in orfanotrofio. Forse.
Non poche erano le vittime di Clark: ognuna confinata nel proprio inferno personale.
Adam era semplicemente la diciottesima, non aveva niente contro di lui.
Clark non poteva fare a meno dei suoi tre minuti, ogni anno solo tre minuti.
Aveva un'unica debolezza: il biglietto.
Adam tornò alle 17.00 a casa, come ogni giorno.
Sua moglie stava facendo la doccia, Jocey ascoltava musica davanti alla TV con le cuffie nuove e Lysa giocava fuori sul retro, saltando sul tappeto elastico che avevano acquistato il mese precedente. Un salto, due salti, tre salti...
Il biglietto era ancora nella tasca, un po' più stropicciato e sbiadito, con i caratteri scritti a mano ancora evidenti: "170320140228: tre minuti per l'inferno personale". La sua scrittura.
Non aveva alcun senso...
Adam andò in bagno a salutare la moglie, il vapore gli giunse ai polmoni in una zaffata di calore misto al profumo di bagnoschiuma al cocco, il preferito di Beth. Lei si stava radendo e gli sorrise.
Fu allora che Adam Gray si voltò verso lo specchio sul lavandino e vide il suo riflesso... vide Clark Sheldon dall'altra parte che lo stava aspettando. L'unica differenza tra i due era che Clark sapeva come passare tra gli specchi, Adam no.
Erano le 17.03 del 28 Febbraio 2014 quando Adam divenne Clark.
Afferrò il rasoio dalla mano della moglie che lo guardava divertita e lo strisciò così velocemente sul collo di Beth che lei non se ne sarebbe accorta non fosse stato per lo specchio, su cui zampillò il sangue. Beth provò ad urlare ma lui le tappò la bocca sbattendole la testa sul lavandino che si tinse di rosso, poi passò ancora il rasoio sul collo, sulla guancia, sugli occhi, e Beth dopo poco smise di essere terrorizzata.
Jocey non si rese conto di nulla, la sua musica preferita fu l'ultimo pensiero, oltre al gelo metallico in testa.
Lysa era fuori... troppo lontana, salvata una settimana prima dai secondi spesi da Clark per scrivere il biglietto.
Lei non avrebbe fatto parte dell'inferno personale di Adam, ma ne avrebbe avuto uno proprio.
Quando Adam Gray riconobbe casa sua erano le 17.06.
Alle 17.07 iniziò il suo inferno personale, nello stesso momento Lysa riuscì a battere il suo record di salti.