Luna di miele

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2013 - edizione 12

Erika ammirò la luna alta nel cielo, bianca e pallida. Il mare era stupendo visto da quell’altezza: l’hotel era un cinque stelle, costruito su di un promontorio, e la suite luna di miele dava proprio sull’oceano.
Filippo uscì sul balcone con in mano una bottiglia di spumante e due bicchieri. Sedette accanto a sua moglie e le versò da bere.
«Allora...» cominciò.
«Allora» fece eco lei.
«Dimmi la verità: l’hai mai fatto?» chiese, andando dritto al punto.
Erika arrossì e si guardò i piedi, imbarazzata. In altre circostanze si sarebbe offesa, ma Filippo era suo marito da due giorni.
«Beh, non con qualcun altro...» fu la timida risposta. Filippo rise divertito, e prese a fissare il mare.
Tacquero entrambi per qualche istante, poi fu Erika a riprendere la parola.
«Tu invece? Sarai un esperto immagino».

«Beh, in realtà anch’io l’ho sempre fatto da solo» rispose lui «diciamo che aspettavo la persona giusta».
Erika gli sorrise, e gli prese la mano fra le sue.
«Siamo come Carlo ed Elena?» gli chiese.
Carlo ed Elena erano due novelli sposini, proprio come loro. Li avevano conosciuti in aereo, e avevano scoperto con gioia che sarebbero stati tutti e quattro nello stesso albergo. Anche Elena aveva rivelato di essere “vergine”.
«Certo che sì» rispose Filippo, invitandola ad alzarsi «beh, più o meno...».
Tornarono in camera e si diressero verso il letto. Filippo scoprì le lenzuola, ed Erika emise un gridolino di stupore.
Nudi, legati ed imbavagliati, gli occhi vitrei per il terrore, Carlo ed Elena fissarono i loro nuovi amici. L’uomo cominciò ad agitarsi nel tentativo di rimettersi in piedi, ma Filippo lo ricacciò indietro. Elena cominciò a gemere.
«Ti amo» ruggì Filippo, esibendo due lunghi canini acuminati.
«Anch’io» Erika si preparò a mordere «sono contenta di farlo con te per la prima volta».

Riccardo Leo