Una guerra tremenda sconvolse il mondo per lungo tempo, una battaglia decisiva tra esseri umani e zombi.
Iniziò tutto lo scorso Ferragosto, a Chicago, durante una giornata particolarmente afosa. Le tv parlarono di un attacco terroristico senza precedenti, effettuato con una sconosciuta arma batteriologica capace di trasformare le persone in morti viventi.
I mass media ci bombardarono di messaggi circa la natura controllabile del fenomeno, rassicurando che tutti gli zombi sarebbero stati presto eliminati, ma nel giro di poche settimane i risultati dell'attentato si diffusero in ogni continente.
Per la prima volta nella storia tutti i leader del mondo si unirono per affrontare la comune minaccia,
la Terza Guerra Mondiale ebbe inizio.
Io facevo parte di una squadra speciale d'assalto, eravamo in dieci e, dopo molti mesi di furiose battaglie, ci trovammo in un piccolo villaggio scozzese con l'incarico di distruggere gli ultimi elementi ostili rimasti.
Ci avvicinammo lentamente verso la porta della casa che, secondo le informazioni, doveva contenere i nostri obiettivi.
Una granata volò dalla finestra e feci appena in tempo ad urlare agli altri di allontanarsi, che la deflagrazione mi scagliò a terra, per fortuna lasciandomi solo qualche leggera ferita al volto, al torace e alla gamba sinistra.
I miei compagni non furono altrettanto fortunati, quello che vidi fu una distesa di sangue e membra, purtroppo sopravvissi solo io.
Pervaso da una rabbia incontrollabile sfondai con una pedata la porta e davanti a me trovai un unico nemico, colui che ammazzò un attimo prima i miei colleghi.
Prima che potesse spararmi, con una fucilata gli staccai mezza faccia e gli feci schizzare parte del cervello sul divano, ponendo fine a quella schifosa guerra e decretando la nostra vittoria, la vittoria degli zombi.