Padre di famiglia

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2013 - edizione 12

Che strano tipo il nuovo figlio della famiglia T.! Un po’ troppo alto per la sua giovane età, capelli biondo paglia, occhi neri, grandi e assenti; tutto sommato un ragazzo educato, calmo, niente di meglio per una coppia oramai in là con l’età con un unico desiderio... un figlio dopo troppe sfortune. Il signor T. è un uomo taciturno, solitario, dedito solo al lavoro e alla famiglia, quella famiglia che finalmente è riuscito a costruire dopo troppi sforzi.
Anche stasera il ragazzo, come al solito, è chino sulla scrivania a cercare, leggere, insomma è un ottimo scolaro con quella propensione alla letteratura che riempie d’orgoglio l’anziano padre, bibliotecario qui in città. La pioggia, leggera, picchietta dolcemente la finestra della camera del ragazzo, su all’ultimo piano. I signori T., come ogni sera, discorrono giù in salotto, intanto timidamente si spegne l’ultima fiammella del camino, quasi a voler ricordare che nulla dura in eterno.
Il ragazzo non riesce a chiudere occhio, quella che era una pioggerellina è diventata un tremendo diluvio, niente di strano in questa stagione, ma è il suo primo anno qui, è abituato a ben altro.

D’un tratto le urla della madre irrompono nel silenzio, il ragazzo corre giù per le scale, in salotto si erge terribile un lupo enorme, occhi gialli, grandi e assenti, pelo nero. Appena avvertita la presenza del ragazzo l’animale china il capo, la mano del giovane lo sfiora lievemente, le fauci si spalancano in un verso inumano e straziante sussurrando “Padre mio...”. “Serviti!” dice il ragazzo “Stanotte torneremo al branco, saremo di nuovo una famiglia”.
In città si dice che anche il ragazzo sia divenuto orrido pasto della bestia, però di lui nessuna traccia, la nebbia dei boschi serberà per sempre la verità sulla natura dei suoi figli, la verità sul suo capobranco.

Simone Colangelo

Simone Colangelo, nato a Melfi il 31.05.1990. Vive per 21 anni a Rionero in Vulture(PZ) dove frequenta il Liceo Scientifico "Giustino Fortunato", nel 2010 decide di iscriversi, dopo due anni di pausa, alla facoltà di Studi Letterari Linguistici e Storico Filosofici dell'Università degli Studi della Basilicata per coltivare la sua grande passione per la storia e la filosofia per l'appunto. Dopo sette mesi passati a Cantello(Varese) ritorna in Basilicata nel 2012, a Melfi, dove attualmente risiede.