Buio e morte. Fu questo il primo impatto quando aprii gli occhi. Uno strano odore tra metallo e carne marcia invadeva le narici. Urla strazianti giungevano così vicine, grida da raggelare il sangue. Ero disteso, provai a muovermi ma le catene m'inchiodavano supino sul posto. Poi una luce soffusa si accese, a intermittenza, illuminando a stento quella che mi pareva essere una stanza... all'inizio. Riuscii a ruotare lo sguardo e con sgomento intravidi carrelli pieni di membra umane che venivano trasportati su rotaie, per immergersi nell'oscurità impenetrabile di un tunnel. Le lame scintillavano sinistre, macchie di sangue colavano dalle pareti e mi spalancarono il mondo del terrore. Non era una stanza... ma un carnaio.
Un rumore secco azionò la piattaforma gelida su cui giacevo, sospingendola verso una direzione ignota. Con uno sforzo estremo alzai il capo per vedere solo uno schizzo di sangue susseguito dal lamento agonizzante scaturito da qualcuno che mi precedeva. La mia lenta e inesorabile avanzata si fermò di colpo con uno stridio. Per un fugace istante calò il silenzio, una quiete agghiacciante che mi lasciò naufragare nella follia. Poi la vidi. Nudo e inerme mi offrivo alla macchina munita di arnesi insanguinati che ora torreggiava su di me. Il cuore impazzito esplodeva nel petto. Con una paura folle guardai le lame rotanti avvicinarsi. Chiusi gli occhi.
- Esperimento numero 121 - echeggiò una voce fredda.
Nasce il 23/3/83 a Milano.
Lavora come carpentiere, ama la musica metal, le donne e la birra. Adora le saghe di ken shiro e dei cavalieri dello zodiaco, ma anche i gatti e il cinema pulp. Di ricente si cimenta nella scrittura di pillole a tema horror e splatter, tuttavia la sua mente contorta lavora anche su un romanzo pulp.
Nell'aprile del 2013 pubblica il suo primo romanzo fantasy a scopo benefico "Il figlio del fuoco" edito dalla Sesat Edizioni.