Un'ottima annata

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2019 - edizione 18

Era bello come un film e lei poteva gustarselo seduta in riva al mare.
Il puntino, all’inizio quasi indistinguibile dalla linea dell’orizzonte, avvicinandosi aveva poco alla volta acquisito definizione. In affascinata osservazione sotto il sole infuocato di un tardo pomeriggio di luglio, al sentire gli strepiti increspò le labbra. «Lo spettacolo comincia!»
Quel puntino era un gommone e sopra si vedevano sagome scure agitarsi in preda all’eccitazione. Magari l’imbarcazione era danneggiata per l’urto di uno scoglio, o forse imbarcava acqua per una foratura, ma era evidente il rischio di ribaltamento. E lei proprio quello aspettava.
Quando accadde, in un attimo fu il delirio. Decine di braccia percuotevano l’acqua come per allontanarla, le grida cresciute d’intensità per l’insorgere del panico.
«Ciao ciao» li sbeffeggiava dalla riva, imitandone i gesti. «Buon appetito ai pesciolini!»
Un tipo smunto le si avvicinò reggendo un vassoio. «Signora, è l’ora dello spuntino».

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Non voleva essere una battuta, ma lei rise ugualmente, scoprendo denti appuntiti e affilati come lame di un’affettatrice. Rise perché di spuntino si trattava: una prelibatezza per gli occhi l’aveva davanti, un’altra per il palato le veniva offerta. Portò il calice alle labbra, annusando il liquido denso prima di assaporarlo. Riconosceva il sangue migliore dall’odore. Lasciò che un rivoletto scendesse dalla bocca, seguisse la linea del mento e andasse a macchiare il prendisole già lordo.
Afferrò dal vassoio una manciata di banconote e cominciò a masticarle. «Fantastiche!» Erano costate fatica, sudore e povertà, poteva percepirlo dal retrogusto amaro. «Un’ottima annata».
Intanto, lo spettacolo volgeva al termine. L’unico rammarico era per l’assenza dei figli: sarebbe stato interessante, scambiare le impressioni con la famiglia riunita all’ora di cena. Guerra, Pestilenza e Carestia ne sarebbero stati entusiasti! Così come era sempre una goduria, per lei che era Morte, martoriare l’Umanità e privare Madre Terra delle sue creature.

Gianluca Ingaramo



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