La vasca è meravigliosa, pensa Lucrezia, mentre apre il rubinetto.
Quando ritorna, nuda, la schiuma plasma colline scoppiettanti, che traboccano fino al pavimento.
Ma una sera l'incontra: una sagoma biancastra, una capriola di latte nel caffè.
Eppure distingue occhi, arti, un corpo d'onde e spirali. Incantata, sospetta giochi di luce, illusioni... ma lo spettro reagisce, sorride, si scosta al suo affacciarsi.
Una sera, la sfiora.
Un gorgoglìo, in alto.
Lucrezia grida, scorgendola, viscida e catarrosa, appiccicata al soffitto. Si spaventano entrambe.
La creatura scatta, violenta, terrorizzata. Uno schianto, spruzzi.
Una fuga striata di porpora... nell'acqua, spezzati, affondano due incisivi.