Ah, se in fondo al pozzo goder potessi del mio premio!
La caduta fu – se mi permettete l’orgoglio, il mio vero torto – di terribile pregio: una cometa di fiamme adornata, una luce scagliata in una tomba, dove della Grazia non v’era che l’ombra.
Ora anch’io non splendo più, ma c’è di peggio quaggiù!
Ho perso il cielo per la mia affermazione, e nemmeno questa mi può consolare. L’uomo stesso erige a sua prigione, per senso di colpa e autoflagellazione, quest’oscenità infernale: a me tocca solo amministrare supplizi e punizioni, nel falso ruolo del cattivo, Diavolo Tentatore, servo ancora del Signore.