- Non abbiamo altra scelta!
La voce di Pietro tuonava come quella di un Sommo Sacerdote nel momento di pronunciare una condanna sulle teste di tutti loro e l'eco delle sue parole ripeteva beffardo quella terribile condanna risuonando tra le pareti di pietra immerse nella penombra. Gli sguardi del gruppo sondavano gli umori e appariva ben chiara la repulsione per la trama che essi stessi avevano deciso di portare a compimento: disgusto unanime. E rassegnazione.
- E se il Maestro venisse a sapere delle nostre intenzioni? - lo interruppe timidamente Giovanni - Come potremo giustificarci ai suoi occhi?
- Le parole che questa sera sono state dette non usciranno per nessun motivo da questo luogo! Da troppo tempo progettiamo l'ascesa del nostro verbo al di sopra di ogni altra credenza, ora il tempo delle meditazioni deve cedere il passo. Troppo piccola la nostra comunità per svettare, e troppi i pericoli che essa corre: il culto pagano svetta su ogni altro per grandezza e popolosità, senza il più grande dei miracoli nessuno potrà portare a noi un numero di seguaci tale da permetterci di contrastarlo. La resurrezione del Maestro sarà l'arma che aprirà la strada ai suoi seguaci. Non è più tempo per i ripensamenti!
- Una volta sepolto nella tomba che metterò a disposizione sarà facile farne sparire il corpo - lo interruppe Giuseppe, gli occhi brillanti di una luce che mai prima aveva avuto - Maddalena fingerà di esserci recata al sepolcro e di averlo trovato aperto e vuoto. Resta solo da stabilire chi di noi si recherà dai Sommi Sacerdoti.
Trascorsero alcuni attimi di un silenzio che gelava corpo e spirito prima che l'Iscariota prendesse la parola: - Me ne occuperò io.
L'ultimo ostacolo era rimosso: un sorriso di soddisfazione si disegnò sul volto arcigno di Pietro mentre osservava l'Iscariota e meditava che il suo ruolo fosse il più difficile da sostenere. Il senso di colpa lo avrebbe perseguitato senza pietà per tutta la vita rendendolo incline al tradimento, quindi la sua vita sarebbe dovuta finire presto.