Vicino al fiume Sabato

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2012 - edizione 11

Domenica di sole e pic-nic a Benevento con gli zii. Cerco rami per fare i pali della porta, mentre mio cugino palleggia impaziente.
Mamma, inorridita per ciò che ho trovato, urla. «Metti via quei cosi...» ordina papà.
Sono femori umani, li getto via e rabbrividisco.
Un vento improvviso soffia dal noce dove Carolina volteggia sull’altalena. Polvere e foglie creano un vortice. Un rumore di zoccoli giunge inaspettato.
Fantasmi di cavalieri ci accerchiano nella radura vicino al fiume.
Mamma, lacrimante, abbraccia papà.
Il vento stridulo ci assorda. Carolina si dimena e vuole scendere.
I cavalieri nel misto di polvere e nebbia la puntano brandendo le spade.
La sventrano, il sangue schizza dal corpo in balia dei mostri che vi infieriscono.
Assisto allibito, vorrei salvarla ma altre figure compaiono nel cielo oscuratosi d’improvviso.
Donne vestite di stracci, a cavallo di una scopa, sibilano verso di noi.
Volteggiano intorno al noce. Papà si inginocchia e prega, mamma e zia invocano i santi.
Mia sorella, lontana dalla macabra giostra, stringe me e mio cugino.
Spaventati non muoviamo un muscolo. Dalle radici dell’albero spunta un serpente dorato. Striscia verso i nostri piedi e li avvolge, facendoci cadere.
Lo zio, seduto al tavolo, non si smuove. Continua a mangiare la parmigiana di melanzane e placido ordina alla zia: «Passami il sale: è insipida».

A quelle parole il vento si placa. Tutto svanisce e dove regnava la paura torna la pace.
»Lo sapevo che avrebbe funzionato.» esclama lo zio.
Mentre rincasiamo, rincuorati, ci racconta del Noce col tronco di ossa, che se abbattuto ricresceva. Di cavalieri oscuri, serpenti dorati e delle Janare, streghe beneventane.
Di un uomo sposato a una di loro, che a un banchetto si salvò da un sabba mortale chiedendo semplicemente del sale.
Poi accarezza Carolina e guarda la zia, che gli fa l’occhiolino.

Francesco Marcone

Nato a Napoli 46 anni fa, dopo la separazione dalla moglie torna a coltivare la passione che aveva sin da piccolo. Frequenta corsi di scrittura creativa, studia e si esercita, inizia a partecipare ai primi concorsi letterari. Il primo racconto di 300 parole è stato pubblicato in un'antologia il cui ricavato sarà interamente devoluto all'Istituto Meyer di Firenze.