I carabinieri D’Angelo e Marchesi bussarono alla porta. Il fetore di morte
invadeva il pianerottolo del vecchio stabile nel centro storico di Napoli.
Alla terza scampanellata, i gendarmi sfondarono l’uscio sotto gli occhi dei
condomini del palazzo ed entrarono con cautela, coprendosi la bocca con un
fazzoletto.
L’ingresso dava direttamente sul salottino, l’interno della casa era buio.
Accese le torce, videro un tavolo imbandito con un pollo crudo andato a male
aggredito dagli insetti, una bottiglia di vino e del pane ammuffito. Alla
destra della mensa, una poltrona bucata con sopra una coperta incrostata di
sporco.
Mentre Marchesi controllava la sala, D’Angelo si avviò verso l’altra stanza.
Aprì la porta, diresse la torcia verso l’interno del locale e vomitò la cena
appena consumata, disgustato da ciò che aveva visto. Correndo in suo aiuto,
Marchesi, guardò anche lui all’interno e vide una scena terrificante. Nel
centro della stanza vi era un uomo appeso al soffitto tramite un enorme
gancio di acciaio conficcatogli nella mandibola e, sotto di lui, un secchio
di metallo colmo di sangue. La cosa più sconvolgente era che, a quel corpo,
mancavano gli arti. Gli erano state asportate sia le braccia, all’altezza
delle spalle, sia le gambe, all’altezza dell’inguine. Inoltre, il petto era
scavato, senza interiora.
Quella scena fu l’ultima cosa che i due appuntati videro, dopo ci fu solo
buio.
Marchesi si svegliò anche lui ‘agganciato’ al soffitto, vicino all’uomo
senza braccia e senza gambe, il dolore alla mandibola era atroce.
L’appuntato ci mise qualche secondo a rendersi conto che a destarlo erano
state le urla agghiaccianti di D’Angelo. I condomini si stavano cibando
delle carni del collega. Il sangue schizzava dappertutto.
L’uomo senza braccia e senza gambe, si girò verso di lui e con un ghigno
gelido gli disse: «sta arrivando la tua ora».
Mi chiamo Giorgio Riccardi, ho 30 anni e sono di San Giorgio a Cremano (NA), ma vivo e risiedo a Roma dove ho frequentato la Facoltà di Scienze delle Comunicazioni (laureato triennale 104/110) e dove, attualmente, curo la parte editoriale del sito www.federmoto.it (Federazione Motociclistica Italiana C/o CONI) e come ufficio stampa della Maglia Azzurra, le nazionali motociclistiche italiane. Attualmente, collaboro anche con il portale di www.horrormagazine.it. Nel passato ho avuto varie esperienze giornalistiche presso Radio Onda Rossa di Roma e le agenzie di stampa News Italia Press e Agenzia Italia Informa.