Un urlo vuoto mi esce dalla bocca.
Annaspo cercando aria mentre le mani si muovono a un ritmo diverso dal mio.
Posso sentire i miei pensieri nascosti in profondità mentre una voce
estranea mi grida dentro la testa.
Aiutatemi, vi prego aiutatemi!
Vedo mia madre voltarsi quando il prete m’impone le mani sulla fronte mentre
un corpo fantasma si muove sotto la mia pelle, scavando, rintanandosi dentro
di me come un esercito di vermi.
Ho paura e voglia di urlare ma nessuno riesce a sentirmi.
La mia mano ha una volontà propria. La guardo scagliarsi verso il mio viso
mentre sento la carne appiccicarsi sotto le unghie e la pelle sotto l’occhio
iniziare a strapparsi. Cerco di urlare ma dalle labbra una voce non mia ride
istericamente. Non ci vedo più. Ho paura.
Oddio fa male! Vi prego!
Il sangue mi scivola giù fino alla bocca aperta, impastandosi sui denti
mentre il sapore di ferro mi sfiora la lingua. Il prete mi piazza il
crocefisso sulla fronte. Non fa male. È freddo, puro. Sento la bontà che
racchiude e cerco di chiudere gli occhi ma la cosa dentro di me non me lo
permette. Mi obbliga a fissare l’uomo che ho davanti, la sua disperazione,
la paura che gli brilla negli occhi. Le dita di una mano mi si spezzano con
un movimento inumano. Voglio piangere.
Mamma! Mamma aiutami ti prego!
Le dita vibrano nell’aria come serpenti, soffiando verso il collo
dell’uomo. Lo afferro. L’ultima cosa che vedo è lo sguardo di mia madre
inorridita in mezzo alle lacrime mentre sento i miei denti chiudersi intorno
alla carne. Un liquido caldo m’insozza la gola. Sento una risata prima di
perdere conoscenza.
Per favore, aiutatemi.
Le tenebre mi scivolano dentro.
Adesso è tutto buio.