E' tutto nero intorno. Freddo. Manca l’aria. Provo a tirarmi su ma sbatto la
testa contro il legno. Non riesco a muovermi. Il cuore comincia a battere a
mille. Un urlo mi si strozza in gola. Il terrore non gli permette di uscire.
Prendo a pugni il legno che mi circonda, cerco di scalfirlo con le mani, ma
non cede.
La cassa mi impedisce qualsiasi movimento. E allora la realtà si presenta
chiara ai miei occhi. Sono stato sepolto vivo.
Il panico cresce, urlo, sento il cuore battermi violentemente nelle tempie,
provo a spingere verso l’alto con tutte le mie forze, graffio il legno, le
urla si spezzano in gola, qualche scheggia si stacca dal legno e mi si
conficca sotto le unghie. Mi brucia la gola.
Cerco di fare forza anche con le gambe ma non riesco a piegarle, così posso
solo provare a spingere con le ginocchia. I muscoli per lo sforzo cominciano
a bruciare.
Provo a girarmi su un fianco, ma la cassa è troppo bassa e non ci riesco.
Ormai sono quasi in apnea, il panico mi impedisce di inalare le ultime gocce
di ossigeno che ancora ci sono.
Poi all’improvviso mi accorgo che il legno del coperchio comincia a
rompersi, solo adesso per la prima volta mi accorgo che è marcio.
Raccolgo le ultime forze che mi rimangono e ricomincio a scavare.
Ecco la terra. Per la prima volta mi sfiora l’idea che potrei anche farcela.
Riesco a scavarmi un buco e finalmente la luce. Allargo il buco e in un
attimo, prima le mani, poi le braccia e poi la testa sono fuori.
Riesco a riempire i polmoni d’aria prima che un colpo di fucile mi faccia
scoppiare il cranio.
Un uomo rimette il fucile e si allontana. “Maledetti zombie. Finiranno
mai?”.
Corrado Vallerotti nasce a Saluzzo l'8 marzo 1967. E' autore di teatro, con all'attivo una quindicina di commedie rappresentate da varie compagnie su tutto il territorio nazionale.