Decimo giorno chiuso in cella. Ricordo quando sono venuti a prendermi.
Parlavano di riabilitazione e mi sono ritrovato qui, a Levic, nel quarto
pianeta del sistema Valisguna, con l’atmosfera densa e carica di arsenico.
Il luogo perfetto in cui costruire un manicomio criminale.
La porta di metallo si apre. Due infermieri e un'altra figura in camice
bianco, tutti con addosso una maschera antigas, mi trascinano lungo un
corridoio stretto, dalle pareti bianche e asettiche, che porta ad una
stanza. C’è solo un letto, su cui vengo legato mani e piedi. Mi coprono
bocca e naso con una maschera trasparente: l'anestetico mi addormenta.
Chiudo gli occhi: è buio.
Il risveglio è improvviso. Apro gli occhi, ma vista e udito sono attutiti.
Vedo ombre di infermieri chini sui monitor. Provo ad alzarmi non senza
fatica. Percepisco agitazione. Sento una puntura sul braccio. Mi giro. Un
infermiere con una siringa mi guarda, poi fugge terrorizzato.
Riprendo conoscenza. Scendo dal lettino: mi sento strano, pesante, ma allo
stesso tempo agile. Le dita delle mani sono deformate e terminano con lunghi
artigli, la pelle è grigia, i muscoli pulsano. Tuttavia, non ho paura.
Il torpore si affievolisce e un istinto animalesco prende il sopravvento.
Con un balzo sono nel corridoio. Due guardie mi corrono incontro. Alzo le
braccia e affondo gli artigli nei loro bulbi oculari scaraventando i corpi
contro le pareti. Cerco di riprendere il controllo ma gli arti non
rispondono e mi spingono verso l’esterno.
Ad attendermi fuori, due tramonti e un lago color ruggine. Un conato mi
piega in due e vomito un liquido violaceo. Di nuovo quella forza misteriosa
cresce e un grido orrendo e sconosciuto scaturisce dalla mia gola. Poi corro
verso il lago e mi tuffo.
Sento il liquido denso che mi avvolge. Mi sento protetto. Sono a casa.
Mi chiamo Marco Puglia, ho 40 anni e sono originario di Ravenna. Fin da
piccolo sono sempre stato appassionato di giochi di ruolo praticandoli sia
con amici attorno ad un tavolo, sia davanti al computer attraverso i
videogame di genere. L'informatica è una delle altre mie grandi passioni che
ho trasformato anche in lavoro da ormai oltre 20 anni.
La fantascienza, l'horror, il fantasy ed il mistero in generale sono i
generi che più mi affascinano e dopo aver letto libri, fumetti, visto film e
serie televisive, ho deciso che sarebbe stata una bella sfida provare a
scrivere qualcosa di mio pugno. Da qualche tempo infatti mi dedico alla
scrittura, riuscendo anche ad ottenere ottimi riscontri in altri concorsi a
cui ho partecipato.