Adeguati livelli

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2012 - edizione 11

Le scarpe nere del manager schiacciano i volti dei dipendenti riflessi sul pavimento. Nell’atrio del centro commerciale il personale ascolta il grande capo, un cinquantenne alto, calvo, cravatta azzurro pallido su completo blu scuro: - Vi ripeto che i tagli sui costi servono a garantire adeguati livelli di redditività. Ora vi lascio, anche perché manca un’ora all’apertura. Buon lavoro! –

 

Mentre torna alla sua postazione una cassiera osserva i contenitori completamente vuoti delle piccole matite in regalo ai clienti. Giurerebbe di averli riempiti la sera prima.

 

Una madre strattona a sé la figlioletta. È turbata da un senso di minaccia avvertito subito dopo aver superato le porte automatiche. Un lamento sordo che in pochi secondi diventa un ronzio opprimente inframmezzato da urla e rumore di piedi che corrono. Scruta l’ambiente senza capire. Le scale mobili si popolano di dipendenti che scendono stravolti. Incespicano di continuo e si rialzano guardandosi le spalle. Dietro di loro un uomo alto vestito di scuro avanza con la postura di un astronauta ubriaco. Dai polsi della camicia sgorgano fili di sangue che disegnano ghirigori sul pavimento.

È immerso in uno sciame di... piccole matite che lo aggrediscono come insetti carnivori. Le punte bucano la pelle. Gesticola come stesse bruciando, cerca di strapparle ma penetrano sempre più nella carne, nelle orbite, nelle orecchie. Vorrebbe urlare ma anche la bocca è piena di matite che scavano tra i denti e l’unica cosa che fuoriesce è uno spruzzo di saliva e sangue. Si affloscia sul pavimento in una pozzanghera di umori.
Il centro commerciale diventa una giostra di esseri che corrono impazziti travolgendo ogni cosa, anche un gazebo per la raccolta di firme a favore di alcuni apprendisti licenziati. Nessuno fa caso a un pupazzetto raffigurante un uomo in completo blu e cravatta azzurro pallido ricoperto da tanti minuscoli spilli.

Andrea Cavallini