L'odore
fetido dei corpi marcescenti mi condusse in quel vicolo. I morti viventi
erano intenti a sbranare le teneri carni di un infante. Brandelli di pelle e
sangue dall’odore acre colavano dal corpicino inerme come fontana
sull’asfalto.
Per quei mostri sanguinari il ventre squarciato del neonato era come un
prezioso vassoio cesellato che serviva la portata succulenta.
I famelici divoravano gli arti e bevevano il sangue senza però appagare la
fame e la sete.
Potevo andar via. Fottermene, in fondo non erano cazzi miei.
Vidi però una donna, nell’angolo più buio del vicolo. Le mani giunte sul
petto. Osservava i mostri con occhi spalancati.
Fanculo! Non potevo rimanere lì a guardare. Dovevo salvarla prima che
diventasse la prossima portata.
Spalle al muro. La raggiunsi camminando lentamente.
Lei mi guardò, poi tornò a ignorarmi. L’afferrai, ma si divincolò. Non
voleva essere salvata.
Le sue labbra sorridevano, l’animo godeva e il piacere aumentò alla vista di
un’altra donna che, dal lato opposto del vicolo, urlava tutto il suo dolore.
La giovane al mio fianco rideva divertita, con un sorriso sadico e
soddisfatto.
Solo in quell’istante notai l’ampolla aperta tra le sue mani e finalmente
capii.
Era una Bokor, una sacerdotessa capace di catturare l’anima di un uomo
rendendolo schiavo dopo la morte.
La gelosia per un figlio mancato l’aveva resa folle tanto da sottrarre
quelli altrui.
Portavo sempre con me una manciata di sale. In fondo sono un investigatore
dell’occulto e un cacciatore di mostri.
Ne afferrai dal fondo delle tasche un pugno che lanciai contro gli zombi.
I figli di puttana caddero a terra come abiti senza corpi.
La Bokor s’infuriò. Si avventò su di me, ma trovò la lama del mio macete ad
attenderla.
Non avrò ridato il figlio a sua madre, ma almeno le avevo donato la sua
vendetta.
Adam Frost si definisce “bastardo di nascita, mercenario di professione, scrittore per diletto, sciupa femmine per indole e stronzo per scelta”. Con altri nomi ha firmato diversi romanzi e molti racconti, ma con lo pseudonimo di Adam Frost scrive pagine di un diario che hanno come protagonista l’investigatore dell’occulto, cacciatore ed esorcista che porta il suo stesso nome.