«Abraham, cosa accidenti hai combinato?»
Lui lo guardava dal basso, con sguardo colpevole.
«Avanti, vai in fondo all’aula... faccia al muro!»
Il piccolo si incamminò verso la parete. Tutti lo guardavano sottecchi.
Il maestro Bakker si mise le mani nei capelli. Il nuovo compagno di classe
giaceva riverso al suolo: una pozza di sangue si allargava, alimentata dalla
ferita al petto. Due canini più lunghi del normale spuntavano dalle labbra
bluastre.
«È la terza volta che succede! Quando ne scoprite uno, dovete dirlo al
maestro! Sono stato chiaro?»
All’angolo, con la faccia rivolta all’ombra, il piccolo Van Helsing
sorrideva.