Sedici anni e mille sogni. Così mi hai scelto, e mi hai portato via. Poi
stuprata, deturpata, derisa, torturata, e finalmente, uccisa.
Hai scelto per me una bara di lamiera e cemento, e il mare profondo come
tomba. Per cancellarmi.
Ma non è stato abbastanza. Non c’è abisso che possa inghiottire il mio
rancore, non c’è inferno che possa accogliere la mia anima imbestialita e
affamata.
Oh, sì, affamata.
Ti stupisci? Perché urli così? Scappi via?
Ma sì, fai pure. Possiamo giocare quanto vuoi, tanto alla fine ti prenderò.
Ti gusterò fino alle ossa.
E sarà solo l’inizio.