Il navigatore satellitare

La macchina è rossa fiammante, superaccessoriata; di quelle che fanno colpo sulle pollastrelle.
L’uomo, piena crisi di mezz’età, l’ha appena acquistata. Oggi, venerdì 13.
Per chi è superstizioso potrebbe essere presagio di sventura. Ma non per lui.
Il rombo del motore gli provoca quasi un’erezione.
Imposta il navigatore satellitare, via Roma 16.
«Girare a destra fra tre metri», sollecita la voce computerizzata.
«Sai Giulio, dovresti proprio ucciderti. Quel burrone è perfetto», continua con convinzione.
Giulio è spaesato, cerca di sterzare ma l’auto punta dritta verso il vuoto.

 

L’unica cosa rimasta intatta è il navigatore.
La moglie di Giulio ha deciso di metterlo nella sua monovolume.
Sta andando dal parrucchiere... la vita continua.
«Perché non ti schianti contro un palo Sara?», le intima crudelmente la voce metallica.
Sara sussulta, pensa a un lampo di follia... ma lo sterzo si blocca, avanza inesorabile verso un grosso palo della luce a trecento metri.

La tavoletta dell’acceleratore si abbassa, Sara lotta.
«Sei proprio una puttana che merita di morire», gracchia il navigatore, «neanche due settimane dalla morte di Giulio e già vai girando come se nulla fosse».
L’impatto è devastante.
Una risata acuta e malvagia si leva tra le volute di fumo.

 

L’unica cosa rimasta intatta è il navigatore.
L’agente della stradale accorso sul luogo dell’incidente, contro ogni logica, decide di rubarlo.
È così bello, sembra nuovo.
“Starà d’incanto sulla jeep”, pensa soddisfatto.

Eleonora Della Gatta