La pasticceria
di Madama Loredana era un posto molto frequentato proprio al centro della
città. Ci andava spesso anche un uomo esile, emaciato e non tanto giovane
che si presentò un giorno come Signor Bo.
Il Signor Bo indossava sempre un completo chiaro e non si separava mai da un
borsello a tracolla di pelle marrone.
Quando arrivava non si faceva mai notare. Acquistava i suoi dolci e via. A
lei questo piacque molto.
Vista l'assiduità al negozio, Madama Loredana lo invitò nel suo "laboratorio
speciale" poco fuori i confini cittadini. Il Signor Bo accettò e impassibile
segnò sul suo taccuino l'appuntamento per il giorno dopo.
Il "laboratorio speciale" era una specie di
capannone-magazzino. Tre banconi lunghi e sporchi erano messi in fila al
centro dello stanzone, delle grate erano poste sul pavimento e in fondo si
trovava un enorme contenitore alto almeno quattro metri. Nessuno a lavoro,
solo Madama Loredana corse verso di lui festante. Il Signor Bo vide che
stava decorando una torta ma lei lo pregò di seguirla.
Arrivarono davanti al gigantesco cassone di metallo. Con un clic e con un
piccolo sforzo la pasticcera lo aprì.
Torte dappertutto: piccole, grandi, al cioccolato, rosse, verdi, con fiori
di zucchero o con pupazzi di marzapane. Il paradiso dei golosi o l'inferno
dei diabetici. Madama Loredana non si fermò qui e con un altro clic aprì un
doppiofondo. Stavolta all'interno vi si poteva vedere una rastrelliera su
cui erano appese decine di teste umane. Il Signor Bo non si scompose e
riuscì a contarne ottantasette.
Madama Loredana non perse tempo e approfittando della distrazione del Signor
Bo gli calò la scure alla base del collo decapitandolo di netto. La testa
rotolò a terra mentre dal corpo cominciò a schizzare del plasma color ocra
che andò a inzaccherare buona parte delle teste. Il sangue giallo venne
assorbito dai volti sporcatisi. Le teste colpite saltarono via dai loro
alloggiamenti e caddero sul pavimento. Filamenti rossi uscirono dalle
orecchie e dalle sezioni dei colli formando delle zampe uncinate. Madama
Loredana paralizzata assistette incredula a quell'orrido spettacolo.
Le teste deambulanti le balzarono addosso azzannandola. Madama Loredana
venne sbranata in pochi attimi.
Intanto il corpo del Signor Bo raccolse la propria testa e se la riattaccò.
Passò poi un dito luminescente tutt'intorno al collo e cancellò il segno
della decapitazione. Si diresse verso le teste, aprì la mano e con un colpo
di flash blu le riportò a essere semplici pezzi di cadavere. Guardò con
attenzione il corpo martoriato di Madama Loredana, spostò con un piede delle
viscere e qualche pezzo di carne dopodiché si chinò su di lei. Le strappò
l'occhio destro e lo strinse nella mano pietrificandolo. Aprì il borsello
che conteneva altri ottantasette occhi (trovò buffa l'analogia con la
collezione di Madama Loredana) e vi gettò dentro l'ottantottesimo. Uscì dal
capannone. Avvertì la direzione Krfnlak del suo pianeta e ripartì alla
ricerca di umani interessanti.