“Mamma, mi porti di sopra?”
Il piccolo si stringe al collo della donna serrando le braccia esili in una
morsa, la giovane a sua volta lo bacia sulla testa piena di riccioli biondi.
“Teddy non riesco, sei pesante!” protesta debolmente “aspettiamo papà.”
Ted però non si dà pace, e un pianto fragoroso inonda la stanza che è ancora
senza mobili: quella è la loro prima notte nella nuova casa. La mamma
accarezza il suo bambino per proteggerlo, e con uno sforzo procede verso le
scale che ingombrano il vasto salone: è troppo buio, e l’impianto delle luci
ancora non funziona. La donna barcolla un po’, ma si impone di proseguire.
“Mammina non vedo niente. Ti prego.”
“Un po’ di pazienza Teddy, la mamma ti ci porta. Abbi solo un po’ di
pazienza.”
La donna si piega al capriccio del figlio: non potrebbe, anche volendo,
opporsi a lui. Da lui dipende, e ogni volta in cui cerca di prevalere perché
suo marito non c’è a ristabilire un equilibrio, ha la peggio.
“Quando torna papino?” domanda il bambino, che ha smesso di piangere. La
madre annaspa nel buio, neppure lo guarda, la scala è lunga e non c’è una
ferrata a cui aggrapparsi.
“Stai buono Teddy” mormora la giovane donna, affaticata “papà è a lavoro.”
“Perché dobbiamo dormire qui stanotte? Voglio tornare nella nostra vecchia
casa. Non voglio andare in cameretta da solo.”
“Ted stai buono” insiste la donna “ti porto di sopra se stai zitto un
attimo.”
La voce tenera di suo figlio comincia ad infastidirla: in quei momenti si
sente una cattiva madre. Trascina il peso suo e del bambino per qualche
gradino, senza emettere una parola, e Ted le si aggrappa ancora una volta al
collo, stringendo forte. Il piccolo ha smesso di parlare e ha ricominciato a
piangere. Il buio ingoia entrambi, ormai alla fine della rampa delle scale,
il bambino alza la testa verso la madre: gli occhi sono ammantati di
lacrime.
“Ho paura mammina. Non voglio dormire da solo.”
Nonostante la protesta, la donna cerca di farlo scendere. Il bambino sbarra
gli occhi ciechi ed immagina la mano che tutte le notti si avvicina al suo
letto: deve fermarla, deve fermare anche sua madre che lo ha abbandonato nel
buio. Estrae dai pantaloni il coltello, tenuto ben custodito, e lo affonda
nella schiena di colei che dovrebbe proteggerlo, ma che non ha mai saputo
farlo.