Hero era nella sua stanza, solo, inginocchiato di fronte allo specchio. La
sua immagine riflessa lo fissava con uno sguardo spento e gli occhi vuoti,
come quelli di uno zombie.
Davanti a quello sguardo il terrore lo pervase e fu solo allora che lo fece:
il riflesso si ruppe mentre le schegge gli fecero sanguinare la mano,
tuttavia non sentiva dolore. Non provava nulla, eccetto un freddo glaciale
dentro i polmoni. Tutto divenne buio ai suoi occhi. Cominciò a sprofondare
nel pavimento mentre in superficie rimbombava l’eco straziante delle sue
urla.
Tutto cominciò.
Cominciarono ad alternarsi vampate di caldo e di freddo, mentre una fitta
lancinante lo prese allo stomaco, così intensa che sembrava dovesse
spaccarsi. Ogni osso era sul punto di spezzarsi ed il suo corpo era pervaso
da grandi tremori, come percorso da una scossa elettrica. Estenuato dal
dolore stava desiderando di morire, voleva la fine.
Morì.
Ora si trovava nella sala da pranzo di casa, sdraiato sul pavimento. I suoi
familiari stavano cenando. Una volta cessato il dolore cercò di rialzarsi.
Non ci riuscì: i muscoli non reagivano, era paralizzato. Chiese aiuto ai
suoi genitori ma non fecero nulla, provò a richiamarli ma venne ignorato
nuovamente. Era disperato.
Poi capì.
L’eroe entrò in sala e si sedette per cenare. Si era ridotto ad essere uno
zombie: aveva il volto pallido e scavato. Ne conosceva il motivo, aveva già
vissuto quella scena: a breve sarebbe collassato e i genitori l’avrebbero
soccorso e portato nella sua stanza.
Quindi la morte non è altro che la condanna ad osservare impotente i propri
ultimi istanti di vita con la consapevolezza di non poter cambiare le cose?
Si abbandonò a quest’idea e l’incubo finì.
Si svegliò nella sua stanza, sdraiato sul letto, vivo e dolorante.
Desiderava follemente un’altra pera.
Mi chiamo Mattia Vercelletto, sono nato a Borgosesia l’11/10/1991 e vivo a Postua, un piccolo paesino nel Vercellese. Mi sono diplomato nel 2010 all’ Istituto Tecnico per Geometri “Vincenzo Lancia” di Gattinara. Attualmente sono iscritto al secondo anno di scienze della comunicazione all’Università degli studi di Torino. Durante il primo anno all’università ho vissuto a Torino, mentre ora vivo a Postua e faccio il pendolare. Nel dicembre 2005, all’età di 14 anni ho vinto la prima edizione del concorso letterario “Matteo Bagarini”. Nel maggio 2008 ho vinto il concorso “Bere consapevole” indetto dall’associazione “Kiwanis Club”. I miei interessi sono la scrittura (soprattutto umoristica) e la lettura sia di libri (prevalentemente di genere noir, thriller e giallo) che di fumetti (Alan Ford e Dylan Dog). Mi piace vedere film drammatici anche se non disdegno le commedie. In ambito musicale ascolto rock spaziando dal rock classico degli anni 70 all’heavy metal fino all’alternative rock dei nostri giorni.