Aprii gli occhi.
Buio. E silenzio, no, quasi. Un mormorio, un brusio inumano, così basso da
farmi raggelare il sangue.
- ... maaaani giàgiàgià... -
Provai ad alzarmi. Legato, mani e piedi.
- Aiuto! - gridai.
Nulla. Attesi, poi di nuovo:
- Aiuto! Chi c’è? -
- Non urlare - Una voce gelida, glaciale.
(E’ vicina ora)
- Mi innervosisci e se mi innervosisci, mi passa la fame -
- Slegami - Tentai.
- Non sarà necessario, nonono... -
(Oh mio Dio...)
- ... Ma tra poco sarai libero comunque... -
(Sta affilando un coltello)
- ... Inizierò dalle maaaani, giàgiàgià. -