Urto
accidentale.
Sguardo d’odio.
Sputo.
Eruzione di rabbia.
Persone imbrattate di sangue sgorgano come formiche
dall’uscita della metropolitana.
Nel sotterraneo una distesa di carne umana. Braccia, dita, gambe affettate.
Una piccola testa rotola disegnando sul pavimento scie purpuree.
Immerso nella caligine sanguinolenta un ragazzo urla disperato. I suoi tre
occhi sono puntati come rivoltelle sui mozziconi di carne.
- Non l’ho spinto apposta e quello ha sputato! La gente mi butta sempre
contro qualcosa, così la rabbia ha preso il controllo dei miei poteri!
Continua, squassato dai singhiozzi.
- ... non volevo trasformare le braccia dei tornelli in lame!