Laura
e Giulio rientravano da una serata trascorsa con degli amici in un locale
della bassa veronese; Tornando a Verona, Giulio chiede a Laura di passare
dalla solita strada oscura e desolata. “ogni volta mi fai passare davanti a
questa villa maledetta, da quando mi hanno raccontato quello che succedeva
lì durante il XVII secolo, mi fa senso passarci davanti, ancora peggio di
notte.” All’improvviso Laura vede qualcosa che si muove, sembra un grosso
animale e man mano che esso si avvicina, riesce a riconoscerne la forma di
uomo sebbene non eretto, però è proprio un uomo che si mette in mezzo alla
strada e agita le braccia chiedendo aiuto.
Laura frena per non investirlo e chiede a Giulio di scendere per cercare di
capire cosa stia succedendo. Giulio le dice di lasciar stare e di non
fermarsi, Laura però non lo ascolta e decide di aiutare il mal capitato, lo
fa salire in macchina e solo allora si accorge del sangue che ha addosso.
“È meglio se ti portiamo in ospedale” dice Laura “Non mi sembra di aver
visto nessun incidente” aggiunge Giulio.
“Grazie per esservi fermati, vi prego, portatemi via di qua, in fretta.”
Laura fare qualche domanda; “Chi sei? Perché sei ridotto così?”.
Giulio la interrompe: “Lascialo stare, sarebbe stato meglio se non lo avessi
caricato in macchina.” “Non vedi che sta male?” risponde Laura.
Il ragazzo dice di chiamarsi Michele, di ricordare solo che era in un bar
con Alberto, che lì avevano offerto da bere a due ragazze e dopo di che si
era svegliato in un posto, dove c’era tanta gente attorno ad Alberto che era
in un mare di sangue e tutti erano nudi, bevevano e si cospargevano di
sangue. Erano in delirio. Così lui è potuto fuggire, ha corso a lungo ma
senza vedere nessun’altra auto. Si sentiva fortunato, però allo stesso tempo
temeva per la vita di Alberto.
Giulio propone di tornare indietro e cercare quel posto per salvare Alberto,
Laura lo implora di andare in ospedale e poi dalla polizia ma Giulio
insiste, sostenendo che sia tempo prezioso per trovare Alberto ancora in
vita. Michele da ragione a Laura e dice di non voler tornare indietro,
siccome crede che Alberto non abbia nessuna possibilità. Fermano la macchina
per discutere sul da farsi: Giulio e Michele sono sempre più contrapposti e
la discussione più accesa. Laura li vede allontanarsi nel buio e alla fine
torna solo Giulio, fa spostare Laura dalla guida e torna verso la villa
maledetta.
Giulio scende trascinando Laura, che piange disperata chiedendole di
lasciarla andare, Giulio entra notevolmente chiamando Giada.
Giada, la sacerdotessa gli si presenta, e chiede: “Come osi interrompere la
nostra cerimonia?” “Ti ho portato un omaggio e ho anche risolto un problema,
dovete solo ricuperare il corpo.” Risponde Giulio.
Lorenzo e Matteo, due seguaci di Giada, si avvicinano e prendono Laura, che
urla e cerca di liberarsi, la portano davanti ad Alberto e le ordinano di
bere il sangue solo così si salverebbe e diventerebbe una di loro. Giulio le
sorrise maleficamente.