Matteo Mascheroni

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2010 - edizione 9

Fu il ticchettio dell'orologio.
Era continuo, insistente. Martellava la testa come se un'enorme lancetta continuasse a calare sul suo cranio. Aldo si sentiva un bongo africano. Aveva cercato di lottare ostinato, di opporsi al progressivo dilagare dei battiti nel suo cervello. Ma era inutile, e alla fine dovette cedere.
Aprì gli occhi.
Allora cominciò il suo incubo.
Una gigantesca massa di pelo e muscoli gli fu addosso. Premeva, schiacciava, stritolava.
Aldo scalciò agitandosi ma non riuscì a liberarsi. Il cuore batteva a mille, le costole scricchiolavano come foglie secche. Era in trappola, prigioniero di un assurda montagna di carne. Poteva perfino assaggiare il sudore della bestia.
Un dolore lancinante gli trafisse il piede e si arrampicò su fino alle tempie: una mano artigliata che gli strappava la pelle.
Urlò quando si rese conto che la mano esisteva davvero. E gli stava davvero strappando la pelle. Rivoli di sangue colavano dalle ferite lungo tutto il corpo.
Una sensazione calda e rugosa abbracciò la gamba.
Mio Dio, mi sta leccando!

Agitò le braccia come in un disperato tentativo di stare a galla.
Aria.
Aveva bisogno di aria. E di qualcosa con cui colpire.
Trovò la sveglia; la calò con forza sul corpo indistinto. Uno squillo di dolore; la presa si allentò. Aldo ebbe il tempo di far entrare prezioso ossigeno nei polmoni.
Bruciava.
Tutto il corpo bruciava, e pulsava di sofferenza come se volesse vomitarla fuori. Se un camion lo avesse investito, con ogni probabilità si sarebbe sentito meglio.
Di nuovo il piede. Di nuovo una fitta atroce. Riuscì a reagire e ad accendere la luce.
Inorridì alla vista della bocca smisurata della creatura. Dentro c'era il suo piede destro.
Gli sguardi si incrociarono.
- Tu! - piagnucolò Aldo.
– Te lo dicevo che prima o poi ti avrei mangiato, fratellino.

Matteo Mascheroni

Ho visto la luce il 2 Settembre 1983 a Cantù, sul limitare della Brianza, in provincia di Como, e qui ho sempre vissuto e studiato fino all'università. Per laurearmi in Astrofisica ho dovuto attendere il 2009, ma è stata una soddisfazione. Ora lavoro come consulente informatico presso l'HP a Cernusco sul Naviglio. Da sempre fagocito libri, prevalentemente di carattere fantastico, ma non disdegno anche incursioni nei classici. Annoto su carta le mie fantasie da un tempo che non ricordo.