Fu il ticchettio dell'orologio.
Era continuo, insistente. Martellava la testa come se un'enorme lancetta
continuasse a calare sul suo cranio. Aldo si sentiva un bongo africano.
Aveva cercato di lottare ostinato, di opporsi al progressivo dilagare dei
battiti nel suo cervello. Ma era inutile, e alla fine dovette cedere.
Aprì gli occhi.
Allora cominciò il suo incubo.
Una gigantesca massa di pelo e muscoli gli fu addosso. Premeva, schiacciava,
stritolava.
Aldo scalciò agitandosi ma non riuscì a liberarsi. Il cuore batteva a mille,
le costole scricchiolavano come foglie secche. Era in trappola, prigioniero
di un assurda montagna di carne. Poteva perfino assaggiare il sudore della
bestia.
Un dolore lancinante gli trafisse il piede e si arrampicò su fino alle
tempie: una mano artigliata che gli strappava la pelle.
Urlò quando si rese conto che la mano esisteva davvero. E gli stava davvero
strappando la pelle. Rivoli di sangue colavano dalle ferite lungo tutto il
corpo.
Una sensazione calda e rugosa abbracciò la gamba.
Mio Dio, mi sta leccando!
Agitò le braccia come in un disperato tentativo di stare a galla.
Aria.
Aveva bisogno di aria. E di qualcosa con cui colpire.
Trovò la sveglia; la calò con forza sul corpo indistinto. Uno squillo di
dolore; la presa si allentò. Aldo ebbe il tempo di far entrare prezioso
ossigeno nei polmoni.
Bruciava.
Tutto il corpo bruciava, e pulsava di sofferenza come se volesse vomitarla
fuori. Se un camion lo avesse investito, con ogni probabilità si sarebbe
sentito meglio.
Di nuovo il piede. Di nuovo una fitta atroce. Riuscì a reagire e ad
accendere la luce.
Inorridì alla vista della bocca smisurata della creatura. Dentro c'era il
suo piede destro.
Gli sguardi si incrociarono.
- Tu! - piagnucolò Aldo.
– Te lo dicevo che prima o poi ti avrei mangiato, fratellino.
Ho visto la luce il 2 Settembre 1983 a Cantù, sul limitare della Brianza, in provincia di Como, e qui ho sempre vissuto e studiato fino all'università. Per laurearmi in Astrofisica ho dovuto attendere il 2009, ma è stata una soddisfazione. Ora lavoro come consulente informatico presso l'HP a Cernusco sul Naviglio. Da sempre fagocito libri, prevalentemente di carattere fantastico, ma non disdegno anche incursioni nei classici. Annoto su carta le mie fantasie da un tempo che non ricordo.